Il blogger militare Tatarsky morto in un’esplosione in un bar di San Pietroburgo. Kiev: terrorismo interno.
Un’esplosione in un bar di San Pietroburgo uccide il noto blogger militare russo Vladen Tatarsky, il vero è nome Maksim Fomin. Sono 16 i feriti. Il locale è stato in precedenza di proprietà di Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner. Soprattutto è il punto di ritrovo dei cosiddetti “soldati digitali” di Vladimir Putin. Sono blogger, troll e hacker russi che agiscono sui social media a sostegno della guerra russa in Ucraina. Dopo l’attentato alla figlia di Alexander Dugin, il terrorismo dentro la Russia torna sulla ribalta della politica internazionale.
Per l’Ucraina si tratta di terrorismo interno. A Kiev sono convinti che prima o poi doveva succedere. Il dissenso comincia a farsi sentire.
Il blogger Vladlen Tatarsky era stato invitato al Cremlino in occasione della cerimonia con cui Vladimir Putin firmò l’annessione unilaterale delle quattro regioni ucraine del Donbass (Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia) lo scorso settembre. In quell’occasione, ricorda la Tass, il blogger girò un video del discorso del presidente russo.
A differenza di molti altri blogger militari russi e giornalisti di media statali in Ucraina, Tatarsky è andato a combattere. Aveva scritto dalla prima linea dell’Ucraina e aveva acquisito particolare notorietà lo scorso anno dopo aver pubblicato un video girato all’interno del Cremlino in cui diceva: “Sconfiggeremo tutti, uccideremo tutti, deruberemo tutti se necessario. Proprio come ci piace .”
A Tatarsky è stata consegnata in regalo una statuetta che era piena di esplosivo.
Il blogger ha più di 500.000 follower su Telegram, dove lui e altri blogger militari hanno anche criticato aspetti della campagna russa in Ucraina. Cyber Front Z, un gruppo che si autodefinisce “truppe informative russe” su Telegram, ha dichiarato di aver affittato il bar per la serata. “C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma sfortunatamente non sono bastate”, ha detto il suo post su Telegram.
Lo scorso agosto un attentato con un’autobomba nei pressi di Mosca ha ucciso Darya Dugina, giornalista e sostenitrice di spicco dell’esercito russo. Era la figlia del filosofo ultranazionalista Alexander Dugin, uno stretto alleato di Putin.