Zelensky rifiuta la proposta Witkoff. I territori occupati appartengono tutti all’Ucraina. La Russia detta le sue condizione per la pace. Gli Usa non firmano il comunicato di condanna del G7 ai fatti di Sumy.
“I nostri territori sono la linea rossa”. Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, non ha dubbi e risponde a Steve Witkoff, l’inviato speciale di Donald Trump. Nei giorni scorsi, Witkoff aveva detto di voler proporre al presidente Usa che la via più veloce per raggiungere un cessate il fuoco e un accordo di pace è quella di dare a Mosca la “proprietà” delle quattro regioni ucraine occupate dai russi e annesse alla Federazione Russa con il referendum del 2022. Sono le regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia, Kherson.
Usa: dare a Mosca la “proprietà” delle regioni ucraine occupate
Il capo di Stato ucraino ha specificato che tutti i territori appartengono all’Ucraina. Pertanto, solo il popolo ucraino può parlare dei territori dello Stato.
Intanto la Russia si fa sentire sulla situazione detta le condizioni per porre fine alla guerra in Ucraina. In un’intervista rilanciata dall’agenzia statale russa Tass, Naryshkin ha dichiarato che Kiev dovrà rinunciare all’adesione alla Nato, accettare lo status di Paese neutrale e privo di armamenti nucleari, oltre a cedere i territori occupati e annessi da Mosca.
Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all’attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l’agenzia Bloomberg.