Hadi non è più presidente. Ha delegato i poteri al Consiglio direttivo presidenziale. L’Arabia Saudita spinge per colloqui con gli Houthi.
In Yemen, Rabbo Mansour Hadi non è più il presidente del governo riconosciuto a livello internazionale. Ha delegato i suoi poteri “irreversibilmente” a un Consiglio direttivo presidenziale. Lo guida Rashad Al-Alim, sostenuto dai sauditi e con buoni rapporti con il più importante gruppo yemenita: il partito islamico Islah. L’Arabia Saudita ha esortato il Consiglio direttivo ad avviare colloqui di pace con gli Houthi, i ribelli sciiti filo-iraniani che controllano una parte del territorio yemenita. Il passaggio di consegne di Hadi arriva dopo sette anni di conflitto e all’inizio di una tregua di due mesi. Arriva anche nell’ultimo giorno dei colloqui di pace organizzati a Riad tra le fazioni alleate della guerra in Yemen promossi dal Consiglio di cooperazione del Golfo. La capitale saudita ha ospitato le consultazioni tra le parti yemenite, ad esclusione degli Houthi che hanno rifiutato di sedersi al tavolo. Questi ultimi contestano la figura dell’ex-presidente Hadi. Le sue dimissioni aprono la porta a una possibile partecipazione dei miliziani sciiti alle trattative.