Gli investigatori esperti in disastri aerei che stanno indagando senza sosta sulla tragedia del volo MH 17 avvenuta nei cieli della regione del Donbass il 17 luglio 2014, hanno annunciato di avere nuove e schiaccianti prove contro i ribelli filorussi che hanno il controllo della zona da quando la Russia ha preso il controllo della Crimea. L’aereo al momento della tragedia stava andando da Amsterdam a Kuala Lumpur con 298 persone a bordo, ma è stato colpito da un missile mentre sorvolava la regione del Donbass; sembra che alcune intercettazioni telefoniche in russo incastrino i ribelli filorussi che avrebbero ricevuto il missile Buk direttamente dalle forze armate russe.
Oltre alle intercettazioni telefoniche ci sarebbero anche alcuni video e alcune foto che mostrerebbero senza ombra di dubbio i militari russi che consegnano armamenti pesanti e missili ai capi dei ribelli; gli uomini scambiano tra loro alcune battute e poi viene effettuato lo scambio di armi vero e proprio.
In una conferenza stampa affollatissima gli investigatori della JINT ( acronimo di Joint Investigation Team) hanno spiegato di avere ascoltato moltissime testimonianze e di avere anche parlato con i parenti delle vittime; il lavoro febbrile degli ultimi 26 mesi ha riguardato anche l’attenta analisi delle scatole nere e della rotta del velivolo per capire come si sono svolti veramente i fatti.
Il Cremlino per ora non commenta ma sembra che a breve ci sarà una categorica smentita di contatti tra i capi dei ribelli filorussi e i militari russi, anche se la questione di possibili invii di armi e denaro ai ribelli da parte della Russia è aperta dal giorno dell’annessione della Crimea. I rapporti tra il governo di Mosca e i capi delle sedicenti repubbliche del Donbass sono sotto la lente di ingrandimento dallo scoppio della guerra in Ucraina e i traffici di armi e denaro nel Donbass non sono mai stati realmente chiariti.
Il pubblico ministero olandese a capo delle indagini ha dichiarato che un centinaio di persone sarebbero implicate nel lancio del missile e che continuerà a lavorare per identificare con chiarezza i responsabili della tragedia.
Valeria Fraquelli