Villa Carlotta, meraviglia italiana

Villa Carlotta

Una visita straordinaria a Villa Carlotta, sulle rive del Lago di Como

Villa Carlotta ti lascia il segno. Quando la vedi per la prima volta sai benissimo che ci tornerai. L’edificio, le sue stanze e i giardini profumano di storia. E’ impossibile non lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera del suo paesaggio, dalle straordinarie vedute sul Lago di Como, dalle tante specie arboree e floreali.

La Villa si trova in località Tremezzo, si affaccia sul Lago di Como ed è poco distante dalla città lariana. Al suo interno c’è un museo con una collezione che comprende opere di scultori come Antonio Canova, Bertel Thorvaldsen e Giovanni Migliara. O di pittori come Francesco Hayez. L’architetto che ha progettato Villa Carlotta è sconosciuto. Sappiamo però che è stata realizzata dalla famiglia Clerici, marchesi di Milano ma con origini comasche, e completata definitivamente 1745.

Dicevo del profumo della storia. Qui è passato un pezzo della storia lombarda e non solo.


La Villa e la famiglia Clerici

I Clerici sono agricoltori che però diventano rapidamente ricchi mercanti di seta. L’artefice del successo commerciale è Giorgio Clerici (1575-1660). I suoi figli portano avanti l’attività del padre. Sono Pietro Antonio (1599-1675), il primo a ricevere il titolo di marchese, e Carlo (1615-1677) che è proprietario di diversi palazzi a Milano e in Brianza. Il figlio di Carlo, il marchese Giorgio Clerici, senatore e presidente del Senato milanese, decide nel 1690 di costruire la Villa in una zona rurale sulle rive del lago di Como. La base principale della Villa viene realizzata nel 1695, i giardini nel 1699.

Dopo la morte di Giorgio Clerici (1736), la Villa è ultimata dal nipote Anton Giorgio Clerici che completa il sogno dello zio nel 1745. Anton, che ereditò una fortuna immensa, riesce a dissipare il patrimonio di famiglia, soprattutto a causa delle spese ingenti per costruire Palazzo Clerici a Milano, oggi sede dell’istituto di Studi di politica Internazionale (Ispi). A causa di questo, la famiglia è costretta a vendere anche Villa Carlotta.


Villa Sommariva

Ed è la figlia di Anton Giorgio Clerici che nel 1801 vende la Villa a Giovanni Battista Sommariva, un banchiere e politico che ricopre in quegli anni ruoli importanti nel governo di Napoleone Bonaparte nel Nord Italia.

Sommariva, dopo il ritiro dalla vita politica, coltiva la sua immensa passione per le arti, e in particolare per la scultura, a cui si devono le acquisizioni di opere di Antonio Canova e Berthel Thorvaldsen. E’ lui che cambia l’allestimento della Villa adattandola alla moda e ai gusti del secolo 19; fa costruire i balconi per consentire una veduta migliore sul lago; è ancora lui che fa realizzare l’orologio sulla facciata.

Antonio Canova: Maddalena penitente. Esposta a Villa Carlotta

Spinto da una passione instancabile per la cultura, Sommariva commissiona opere ad artisti celebri come il Canova, a pittori come Francesco Fidanza, trasforma una parte del parco in un giardino all’inglese dai toni romantici e dal fascino avvolgente. In quel periodo storico la Villa è conosciuta come Villa Sommariva.


Villa Carlotta

Dopo la morte di Sommariva, il patrimonio passa al secondo genito Luigi (il fratello maggiore Emilio muore in Spagna nel 1811). Quest’ultimo muore nel 1838 e lascia il suo patrimonio alla moglie Emilia e a numerosi parenti. La Villa, di proprietà di Emilia, viene acquistata dalla principessa Marianna, che la regala alla figlia Carlotta in occasione del suo matrimonio con Giorgio II, Duca di Sassonia-Meiningen. La Villa da allora si chiama Carlotta. La principessa comunque abitò poco nell’edificio perché scomparse prematuramente all’età di 23 anni nel 1855 per complicazioni legate al parto.

Villa Carlotta è utilizzata dalla famiglia come casa delle vacanze. Il duca Giorgio, grande appassionato di botanica, si dedica allo sviluppo e all’abbellimento del giardino, introducendo una grande varietà di specie rare ed esotiche. Giorgio è amico del compositore Johannes Brahms, che visita più volte la villa su invito del Duca negli anni Ottanta dell’Ottocento.


Villa Carlotta diventa patrimonio dello Stato

Nel 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, lo Stato italiano decide di confiscare Villa Carlotta. Nel 1921, lo Stato italiano formalizza che la Villa è di proprietà statale.

Successivamente si forma il comitato promotore dell’Ente Villa Carlotta, riconosciuto in ente morale con Regio Decreto 12 maggio 1927. L’anno successivo, il 23 marzo 1928, venne stipulata la convenzione con il Demanio che affidava la gestione del bene all’Ente Villa Carlotta per 20 anni rinnovabili. Da quel momento l’Ente si è occupato con continuità della tutela e della promozione di Villa Carlotta e del Centro Lago in Italia e all’estero.


Giardino e opere di Villa Carlotta

La villa si trova alla sommità di un giardino terrazzato, dal quale si gode la vista su Bellagio e anche sulle montagne che circondano il lago. Si compone di tre piani (due dei quali aperti al pubblico). Le opere d’arte esposte si trovano principalmente al piano inferiore, mentre quello superiore, dotato di un’elegante galleria, offre la vista sul lago.

Sculture nella Villa

Tra le sculture esposte nella villa:

  • Eros e Psiche di Adamo Tadolini. Si tratta di una copia in marmo tratta dal modello originale utilizzato da Antonio Canova per la scultura commissionata dal principe Nikolaj Yusupov (e oggi al Museo Ermitage di San Pietroburgo). Questa copia arrivò alla villa nel 1834.
  • Marte e Venere di Luigi Acquisti. Risalente al 1805 questo è considerato il suo capolavoro. Il modello originale in gesso della Musa Tersicore di Antonio Canova. La scultura fu commissionata da Sommariva nel 1811.
  • Palamede di Antonio Canova. Sommariva commissionò questa scultura a Canova, ma nel 1805, quando si trovava ancora nell’atelier di Canova a Roma, il fiume Tevere inondò la bottega e la spezzò in più pezzi. Canova la restaurò personalmente, tra il 1806 e il 1808. La scultura arrivò alla villa nel 1819.
  • Maddalena pentita. Si tratta di una copia realizzata dalla scuola del Canova della scultura originale del Canova. Sommariva era anche proprietario dell’opera originale.
  • L’ingresso di Alessandro Magno a Babilonia di Bertel Thorvaldsen. Quest’opera fu originariamente progettata in stucco per il Palazzo del Quirinale a Roma in occasione della visita di Napoleone. Completato nel giugno 1812, fu così ammirato che Napoleone ne ordinò una replica in marmo per il Pantheon di Parigi. La caduta dal potere di Napoleone provocò l’interruzione dei lavori finché nel 1818 Sommariva decise di farla terminare. Le 33 lastre marmoree del fregio giunsero nella villa tra il 1818 e il 1828. Gli ultimi due personaggi in coda al fregio sono un autoritratto di Thorvaldsen e un ritratto di Sommariva.

Oltre ai dipinti di Andrea Appiani e Giovanni Migliara sono presenti anche:

  • L’ultimo addio di Romeo e Giulietta di Francesco Hayez. Questo dipinto fu commissionato da Sommariva nel 1823.
  • La lettura del VI libro dell’Eneide di Jean-Baptiste Wicar. Questo grande dipinto ad olio fu commissionato a Sommariva nel 1818. Prima di arrivare alla villa fu esposto con grande successo a Milano nel 1821.

Orto botanico

L’orto botanico copre un’area di circa 8 ettari ed è composto da diverse sezioni. Intorno alla villa, verso il lago, si estende il giardino all’italiana con siepi tagliate e pergolati con aranci e camelie. Il rododendro e 150 varietà di azalee si estendono lungo il pendio. La proprietà ospita anche cedri, palme, sequoie, platani e altre piante esotiche. c’è anche un giardino di bambù, di 3000 m2, che ospita oltre 25 specie diverse di bambù. Una serra che in passato veniva utilizzata per ospitare gli agrumi durante l’inverno è stata trasformata in un museo di antichi attrezzi agricoli.

 

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