Vibrazioni digitali americane

Il New York Times ha annunciato che per la prima volta i suoi ricavi digitali hanno superato quelli derivanti dall’edizione cartacea. Qualche giorno prima, Donald Trump aveva firmato le sanzioni e il divieto negli USA del social cinese TikTok. Facebook e Twitter hanno comunicato di bloccare i post del presidente americano se contengono notizie non attendibili sul Covid-19.

Proprio il Coronavirus ha “portato fortuna” al quotidiano newyorchese. Dal quartier generale del giornale non nascondono la complicità della pandemia nella crescita dei proventi dal digitale. Il Covid però non porta bene a Trump. Il presidente Usa è sotto assedio per la cattiva gestione dell’emergenza sanitaria. Inoltre, due dei più importanti social hanno deciso di bloccare i suoi post ritenuti scorretti e distorti sull’andamento epidemiologico. Trump boccia anche un social diffuso come TikTok e ottiene la reazione cinese, che minaccia ricorsi e ritorsioni.

L’America esprime ancora una volta contraddizioni ma anche vibrazioni sul fronte dell’economia digitale. Se un giornale come il NyTimes aumenta i guadagni, i giganti del web limitano, se vogliamo, la libertà di espressione del presidente. Quest’ultimo impedisce addirittura l’ingresso sul mercato digitale americano di un social cinese. L’editore Trump. così come l’editore Zuckerberg, entrano in gioco come farebbe qualsiasi direttore editoriale di una testata per tutelare il proprio prodotto. Da una parte prevenendo la pubblicazione di fake news. Dall’altra prevenendo i rischi di spionaggio cinese (a detta di Trump). Vibrazioni digitali contraddittorie. Anche questo è l’America.

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