Verso l’escalation del conflitto. Ucciso leader di Hezbollah

La morte arriva dal cielo. Ucciso leader di Hezbollah nel sud Libano. Rischi reali di escalation regionale del conflitto.

In un attacco, condotto probabilmente con un drone, è stato ucciso nel sud del Libano Wissam al Tawil, uno dei leader del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah. L’uccisione di al Tawil è avvenuta a Khirbet Selm, nel distretto di Bint Jbeil. Sono in molti a attribuire il raid a Israele anche se non c’è alcuna conferma dal governo di Benjamin Netanyahu. Al contrario, Hezbollah ha confermato la morte di al Tawil.

L’incursione che ha portato all’eliminazione del leader del movimento sciita aumenta la tensione già altissima tra Israele e Hezbollah e il pericolo di un’escalation regionale del conflitto.

Dopo l’assalto che ha ucciso il leader di Hamas, Saleh al Arouri, lo scorso 2 gennaio, i capi di Hamas, l’Iran e Hezbollah hanno accusato duramente Israele. Così come hanno fatto intendere i loro sospetti sullo Stato ebraico, ma anche sugli Usa, riguardo al massacro di circa 100 persone in pellegrinaggio nel luogo di sepoltura del generale iraniano Qasem Soleimani, ucciso il 3 gennaio 2020 a Baghdad da un comando americano.

Tutto quindi fa pensare che la guerra tra Israele e Hamas si sia già estesa al Libano del sud ed è a un passo dal coinvolgimento di Teheran.

Perché al Tawil non era un leader qualunque. Spesso appariva al fianco di Hassan Nasrallah, il capo supremo di Hezbollah, e anche con il generale Soleimani. Inoltre, fonti dell’opposizione siriana sostengono che al Tawil sia il cognato di Nasrallah, il marito della sorella di quest’ultimo. Un elemento in più per far ritenere che la guerra a tutto campo tra Hezbollah e Israele sia imminente e che la guerriglia reciproca attuale sia l’antipasto del conflitto.

Soprattutto al Tawil sarebbe il mandante dell’attacco con razzi contro la base militare israeliana del Monte Meron lo scorso 6 gennaio.

Intanto, i partiti del parlamento libanese tra i cui banchi siedono anche gli esponenti di Hezbollah hanno messo in guardia il movimento sciita dal guardarsi bene dal trascinare il Paese in una guerra con Israele. Un messaggio chiaro ed esplicito per dire che a Beirut non c’è alcuna intenzione di intraprendere un percorso bellico con Gerusalemme. L’ultimo conflitto fu nel 2006 e ci volle una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la 1701, per fermare le ostilità.

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