Lo dice il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Jim Mattis, in un’audizione davanti al Congresso. Il capo del Pentagono aggiunge che non c’è ancora alcuna decisione su operazioni militari in Siria.
Per il Pentagono il gioco sulla Siria si è spostato un po’ troppo in là e si fa pericoloso. Proprio il ministero della difesa Usa, il più potente al mondo tra i dicasteri che governano gli apparati militari, frena sulla possibilità di un intervento militare in Siria. Prima di lui era stato il presidente americano Donald Trump a schiacciare il pedale del freno, facendo intendere che un attacco in Siria non è imminente.
Dopo una settimana di caos e di batti e ribatti a distanza tra Washington, Mosca e Damasco, è paradossalmente il capo del Pentagono e dell’apparato militare Usa, il tenente generale Jim Mattis, a gettare acqua sul fuoco e a provare a riportare la calma nella crisi internazionale in Siria.
In un audizione davanti al Congresso degli Stati Uniti, Jim Mattis ha spiegato il rischio che si corre nel caso di andare alla guerra in Siria. “Un attacco militare può scatenare – ha detto- un’escalation fuori controllo” nella grande polveriera mediorientale. “E una delle mie preoccupazioni – ha continuato Mattis- è proprio di evitare che questo accada”. Da esperto uomo militare, il Segretario alla Difesa Usa capisce bene i rischi legati a una guerra in un Paese dove c’è la presenza di potenze come Russia, Turchia e Iran, Infine, ha concluso che non c’è ancora nessuna decisione di colpire in Siria.
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