E’ un ex-agente della Cia il terzo probabile candidato che arriva a sorpresa nella turbolenta campagna elettorale delle presidenziali Usa. Si chiama Evan McMullin e la sua è una corsa contro il tempo e per la raccolta firme.

McMullin è sconosciuto alla politica, ma conservatore convinto, si definisce l’anti-Trump e aspira a intercettare il voto dei repubblicani degli Stati Uniti delusi dalla nomination a Donald Trump. “L’America merita di meglio di Trump e Clinton”, dice al quotidiano spagnolo El Paìs. McMullin ha illustrato i punti essenziali del suo programma di governo in una Lettera all’ l’America, che ufficializza la sua candidatura alla corsa alla Casa Bianca.
Nella sua presentazione, McMullin attacca duramente Hillary Clinton definendola una politica di carriera corrotta. Ma è a Donald Trump che riserva i suoi attacchi più duri. Trump, scrive McMullin, è visto da molti come la peggiore minaccia per il Paese e “metterlo a capo delle forze armate americane e dell’arsenale nucleare degli Stati Uniti è da irresponsabile”.
Evan McMullin, 40 anni e già agente della Cia, lavora da poco come direttore degli affari politici dei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti. Secondo Joe Scarborough del network mediatico MSNBC, McmUllin conterebbe già dell’appoggio di alcuni donatori chiave dei repubblicani. Il quotidiano online Usa Buzzfeed riporta che McMullin domenica scorsa si è incontrato con i responsabili di Better Americam un’associazione conservatrice potente vicina ai repubblicani. Tra i soci c’è un donatore fondamentale come John Kingston, che nel 2012 sostenne il candidato ufficiale repubblicano Mitt Romney.
Il New York Times scrive oggi che McMullin, che è un Mormone come Romney, potrebbe avere un peso nel frenare Trump solo se riuscisse a ottenere un buon successo nello Utah, lo Stato mormone per eccellenza e dove proprio Romney ha un peso ancora rilevante. E le condizioni potrebbero esserci perché Romney ha dichiarato di essere anti-Trump.
Ora però per McMullin è una corsa contro il tempo. Per ottenere la candidatura deve raccogliere in tempi brevi migliaia di firme in ciascuno Stato. Nello Utah ne occorrono 1000 entro il 15 agosto. In California 170.000 entro il 12 agosto. Nell’Ohio 5000. Alcuni Stati, come la Florida e la Pennsylvania hanno addirittura già chiuso la possibilità di raccogliere firme. Si saprà tra una settimana se l’America avrà il suo terzo candidato per la Casa Bianca.