Il 7 dicembre Joe Biden e Vladimir Putin hanno avuto un colloquio in videochiamata per discutere sull’Ucraina. Ecco com’è andata.
Alle 10 del 7 dicembre, ora di Washington, gli staff presidenziali della Casa Bianca e del Cremlino hanno avviato la videochiamata per consentire il colloquio a distanza tra Joe Biden (dalla Casa Bianca) e Vladimir Putin (dalla sua residenza a Sochi).
Il summit virtuale tra i due presidenti è avvenuto in un clima di forte tensione attorno alla questione dell’Ucraina. I risultati della bilaterale non sono però stati all’altezza delle aspettative e poco è emerso rispetto a quanto già era trapelato nei giorni precedenti.
I due capi di Stato si sono per lo più studiati, stando attenti a non rivelare più di quanto già si conosceva delle rispettive strategie. Entrambi si sono “annusati” sull’Ucraina, tentando reciprocamente di far uscire allo scoperto la controparte.
La tensione nasce, come dicevamo, sull’Ucraina. Nelle scorse settimane, l’intelligence statunitense ha rivelato tramite i media americani l’esistenza di un piano russo per invadere l’Ucraina a inizio 2022. I servizi americani parlano di una mobilitazione di 175mila militari russi ai confini del territorio ucraino, incluse linee di collegamento sanitario e forniture di carburante. Tutto ciò che fa di solito presupporre a un attacco militare.
Ma vediamo nei dettagli il colloquio tra Biden e Putin, durato circa due ore con al centro principalmente l’Ucraina. Le fonti sono quelle interne alle principali agenzie internazionali, in particolare Cnn, Reuters e l’agenzia russa Tass.
- Biden ha spiegato a Putin quali sanzioni e azioni di rappresaglia scatterebbero da Stati Uniti e alleati qualora la Russia attaccasse l’Ucraina. Il presidente americano ha detto senza mezzi termini a quello russo che Washington e i suoi alleati prenderebbero misure economiche forti che piegherebbero l’economia della Russia. Come per esempio l’esclusione della Russia dal sistema bancario internazionale e la possibilità di convertire i rubli in dollari. Biden ha insistito su questo punto perché, secondo la sua intelligence, Putin non ha ancora deciso sull’invasione. Il pressing serve quindi a dissuadere da tentativi di aggressione.
- Putin ha risposto che vuole garanzie affidabili sullo stop all’espansione della NATO a est e al dispiegamento di armi e eserciti vicino ai confini russi. Lo riporta il sito del Cremlino. Putin, a quanto ha riferito Repubblica, ha detto a Biden che è la NATO che ha iniziato a portare i militari vicino ai confini russi. Inoltre, Putin ha chiesto garanzie che la Nato non ammetterà come membro dell’alleanza l’Ucraina.
- Il presidente degli Stati Uniti ha ribadito a Putin che l’America e i suoi alleati sostengono l’integrità e la sovranità territoriale dell’Ucraina e che Washington armerà i suoi alleati vicini alla Russia in caso di invasione dell’Ucraina. Tuttavia, il leader americano ha fatto appello alla sua controparte russa per lavorare a una de-escalation della tensione. Biden ha anche chiesto il rispetto e l’attuazione degli accordi di Minsk sull’Ucraina orientale per un cessate il fuoco nella zona del Donbass dove è in corso un conflitto tra esercito di Kiev e separatisti filo-russi.
Il Cremlino riferisce sul suo sito che sia Putin che Biden hanno autorizzato i loro staff a mantenere i contatti su questioni delicate. Secondo Mosca, la conversazione – “aperta” e “professionale” – ha riguardato principalmente lo stallo nell’attuazione degli accordi di Minsk, il cui fallimento è stato attribuito da Putin alla “linea distruttiva” di Kiev. Gli accordi di Minsk II sono stati firmati nel 2015 nella capitale bielorussa da Mosca, Kiev e dall’OSCE, mediati da Germania e Francia. A differenza di Minsk I, questo patto fu concluso nel mezzo dell’offensiva separatista con il supporto dell’artiglieria e delle brigate corazzate russe. Il governo ucraino, allora guidato da Petró Poroshenko, accettò una riforma costituzionale per concedere più autonomia alla regione in cambio della riconquista del controllo del confine del Donbass con la Russia. Ma nulla è stato realizzato in questi sei anni.
Biden e Putin hanno anche discusso di altri temi e non solo di Ucraina. Secondo quanto riportato dalla Cnn i due leader si sono confrontati su cybersicurezza, sulla situazione dell’oppositore russo Alex Navalny, sul gasdotto Nord Stream II.
Entrambi i leader hanno definito costruttivo e positivo il colloquio. Joe Biden ha fatto sapere che al termine del colloquio si sarebbe confrontato con alcuni leader europei, tra cui anche Mario Draghi. Putin ha detto che vuole continuare i colloqui diplomatici con Biden perché sono occasione di chiarimento. Saranno i fatti delle prossime settimane a dire se effettivamente il summit è servito a qualcosa.