
L’esercito dell’Egitto ha annunciato di aver ucciso il capo del braccio operativo dell’Isis nel Sinai. Lo rivela la Bbc online che scrive anche di decine di miliziani dello Stato Islamico uccisi nell’operazione militare. Alcuni raid aerei avrebbero colpito e ucciso Abu Duaa al-Ansari, leader del gruppo terrorista affiliato all’Isis nella penisola del Sinai. Secondo i militari egiziani, i raid aerei avrebbero ucciso 45 terroristi e ferito molti altri. L’operazione, chiamata “accurate intelligence” è stata resa nota dal generale egiziano Mohammed Samir in un post sulla sua pagine Facebook. I raid aerei sono avvenuti nei pressi della città di El Arish, la più grande città del Sinai settentrionale. Il braccio dell’Isis nel Sinai, che ora appare molto in difficoltà, è responsabile di almeno 31 attacchi terroristici nel Sinai.
Questa e altre storie che riguardano l’argomento sono piuttosto bizzarre. Non un’immagine dell’esercito sconfitto, e nemmeno dei caduti o dei prigionieri. Quando si parla di Isis le uniche immagini che accompagnano le notizie sono quelle fornite dallo stesso Isis. Immagini di routine, abbastanza vecchie, ripetitive e ripetute all’infinito. É la prima volta che questo accade da quando i fratelli Lumièr ci hanno dato modo di documentare realisticamente i fatti. In questo avvenimento bellico siamo ritornati ad ancor prima dei disegnatori e degli acquarellisti che accompagnavano le truppe fin dall’800. Fra le varie ipotesi che mi vengono in mente c’é che Isis, come esrcito armato, nemmeno esista, che si tratti di un network terroristico come Al Queda e che questi bombardamenti siano contro gruppi di ribelli o di lealisti di questa o quella fazione di potere. É fantasiosa come interpretazione, ma ce n’é una migliore? Che interesse avrebbero i vincenti a non far vedere le proprie vittorie e i perdenti a non mostrare gli immancabili “danni collaterali” (civili uccisi dalle bombe)? Perché le agenzie di stampa non inviano reporter? Non credo sia impossibile dal momento che i cosidetti coopeanti vanno e vengono. Siamo arrivati a una censura globale nella cosidetta era delle comunicazioni? Se cosí fosse dovremmo riflettere sul nostr futuro. Se non ci sono immagini puó anche voler dire che la censura é messa in atto da tutte le parti interessate (americani,arabi,europei,russi,cinesi…)di comune accordo. Se cosí fosse su quali altri argomenti potrebbero fare o avrebbero fatto accordi simili? Riflettete gente, non pensate solo alla partita.
Abbiamo già preso nota più volte di questa interessante considerazione. E’ vero. Quella contro l’Isis è una guerra strana. Quasi si vergognassero tutti di farla. Immagini e notizie sui raid, sulle battaglie sono rare sia nella stampa italiana sia in quella straniera. Non c’è quasi alcuna propaganda. Probabile che qualcuno abbia la coscienza sporca. La settimana scorsa il generale italiano Angioni ha detto in un’intervista che l’Isis è una creatura di Arabia Saudita e Usa. Un sospetto che tutti avevamo da tempo ma che detto da un generale dà più forza all’ipotesi. Personalmente aggiungerei anche la Turchia e il Qatar. L’impressione è che il giocattolino a un certo punto si sia rotto. E a Washington, Riad e altre capitali sunnite qualcuno abbia ora qualche timore. La cosa strana è che comunicazione e propaganda siano ancora nelle mani dell’Isis mentre i potenti e sofisticati mezzi del mondo ricco restino in sordina!