Ankara espelle l’ambasciatore israeliano dopo gli oltre 60 morti palestinesi uccisi durante la proteste a Gaza
La Turchia ha scelto la strada di interrompere per il momento le relazioni diplomatiche con Israele. Il governo di Ankara ha convocato al ministero degli esteri l’ambasciatore israeliano e quello americano. Al diplomatico di Tel Aviv, Eitan Naeh, è stato chiesto di abbandonare il Paese.
Il motivo dell’espulsione sta nella dura repressione da parte delle forze israeliane verso i manifestanti di Gaza. Negli ultimi due giorni sono stati oltre 60 i morti e oltre 2500 i feriti durante gli scontri seguiti alla protesta per l’inaugurazione della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme.
Il governo israeliano non ha rilasciato al momento dichiarazioni. La tensione è comunque altissima.
Perché la Turchia ha espulso l’ambasciatore israeliano?
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan negli ultimi mesi si è fatto portavoce delle critiche palestinesi verso Israele. Il sultano di Istanbul sta provando a diventare il nuovo paladino dei palestinesi.
Quando lo scorso novembre Trump annunciò la sua decisione di portare a Gerusalemme l’ambasciata Usa, Erdogan fece la voce grossa contro Washington e Tel Aviv. Il suo fu un tentativo di cavalcare l’onda delle proteste palestinesi che esplosero in Terra Santa. Grandi manifestazioni pro-Palestina ci furono anche a Teheran e a Istanbul.
Alzando la voce il presidente turco raccolse l’entusiasmo palestinese, che negli anni scorsi si era spento verso la Turchia per i suoi stretti rapporti con Israele. Un esempio fu la manifestazione palestinese anti-Trump a Gerusalemme nella spianata delle moschee il 22 dicembre 2017. I manifestanti inneggiarono a Erdogan sventolando poster e urlando slogan.
Erdogan ora non vuole perdere il rinnovato feeling con i palestinesi. Di conseguenza ha bisogno di dare un segnale forte per essere credibile. Da qui l’espulsione dell’ambasciatore israeliano. La convocazione per consultazioni di quello americano. E l’impegno, come ha dichiarato, a chiedere un vertice straordinario dell’Organizzazione degli Stati Islamici.