Trump ci ripensa? Il presidente Usa fa retromarcia e sospende i dazi per 90 giorni. Esclusa la Cina, dazi al 125% su Pechino.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un drastico aumento delle tariffe contro la Cina, portandole al 125%. Allo stesso tempo Trump ha disposto la sospensione di 90 giorni per i dazi su tutti gli altri Paesi.
La mossa arriva appena 24 ore dopo l’innalzamento dal 54% al 104% delle tariffe sui beni cinesi, cui Pechino ha risposto imponendo a sua volta l’84% di dazi su prodotti statunitensi.
“Questa decisione è basata sulla mancanza di rispetto dimostrata verso i mercati mondiali”, ha dichiarato Trump, aggiungendo che “la Cina capirà presto che non è più possibile approfittarsi degli Stati Uniti e di altri Paesi”.
Le nuove misure, che fanno parte di quella che Trump ha chiamato “Giornata della Liberazione”, colpiscono quasi tutti i principali partner commerciali di Washington. L’Unione Europea si vede applicare un’imposta del 20%, mentre all’Ucraina — in piena guerra- il 10%. Singolare l’esclusione di Russia, Bielorussia, Corea del Nord e Cuba.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha spiegato che l’obiettivo finale è portare tutte le tariffe a un livello uniforme del 10%, una “riduzione significativa” per molti Paesi. Tuttavia, l’UE ha già risposto annunciando l’introduzione di misure commerciali di ritorsione, in particolare dopo i dazi statunitensi del 25% su acciaio e alluminio.
Per l’Ucraina, la situazione si complica ulteriormente: già a marzo il settore metallurgico — tra i principali per l’export verso gli USA — era stato colpito da una tariffa del 25%. Nel 2023, il valore delle esportazioni ucraine verso gli Stati Uniti si era fermato a 874 milioni di dollari, contro importazioni per 3,4 miliardi, un saldo già squilibrato che potrebbe ora peggiorare.
Trump ha infine dichiarato che “oltre 75 Paesi” hanno chiesto di aprire negoziati sul commercio e che nessuno di loro ha ancora reagito con contromisure, almeno per il momento.
