Washington prepara il ritiro di 10mila soldati dall’Europa orientale. Obiettivo: rassicurare Mosca e rafforzare il dialogo diplomatico. Spuntano ombre cinesi tra le fila russe.
Donald Trump sta valutando di ritirare 10mila militari statunitensi dall’Europa orientale. Il presidente degli Stati Uniti ritiene che il ritorno a casa dei soldati è un segnale di incoraggiamento per Vladimir Putin ad accettare la tregua. Trump gioca la carta del ritiro militare per convincere Putin a fidarsi del cessate il fuoco, una sorta di garanzia per la sicurezza russa.
La mossa di Trump accompagna il percorso di dialogo diplomatico che Washington sta cercando di mantenere con Mosca. Le delegazioni americane e russe si incontrano a Instabul il 10 aprile per un nuovo round di colloqui volti a normalizzare le relazioni diplomatiche. Il percorso diplomatico passa anche da Kiev. Il prossimo 11 aprile, toccherà all’Ucraina incontrarsi con gli americani a Washington per discutere delle terre rare.
Cosa succede in Ucraina, aggiornamento sulla guerra
Se la diplomazia si muove a piccoli passi, sul fronte bellico si continua a combattere. Volodymyr Zelensky ha dichiarato che gli ucraini continuano a combattere nella regione di Belgorod, in territorio russo. Kiev denuncia che i russi hanno lanciato un missile balistico e 46 droni che sono stati abbattutti. L’esercito di Mosca ha lanciato decine di missili contro postazioni e città ucraine.
Intanto, Zelensky ha reso noto che l’esercito ucraino ha catturato due militari cinesi che combattevano con le truppe russe. Cosa ci fanno i militari cinesi in Russia? La Cina p in guerra a fianco di Mosca? Se lo chiede il presidente ucraino ma anche i media internazionali. Dopo l’annuncio di Zelensky, fonti occidentali hanno rivelato che non ci sono prove della presenza di soldati cinesi in Ucraina. Da Pechino non è arrivata nessuna smentita.