Il successo della diplomazia italiana. Il presidente Usa annuncia: pronto a incontrare il presidente dell’Iran Rohuani.
“Grazie Giuseppe per essere qui”. E’ il benvenuto di Donald Trump a Giuseppe Conte alla Casa Bianca. Un’accoglienza accompagnata con una calorosa stretta di mano. Il premier italiano ha risposto al presidente Usa di essere onorato dell’invito a Washington.
Il summit tra Conte e Trump è cominciato nella capitale americana nel migliore dei modi. Il capo della Casa Bianca aveva già fatto intendere la propria simpatia verso il Presidente del Consiglio italiano durante il recente vertice della Nato a Bruxelles a inizio luglio.
Nel meeting a Washington il capo di Stato Usa ha completamente sdoganato la politica italiana, dando il pieno appoggio alla linea di politica estera del governo giallo verde targato Lega M5s.
Da oggi si apre una nuova fase delle relazioni bilaterali Italia-Stati Uniti. Tra Conte e Trump si è creato un vero e proprio ticket, con l’Italia che si è conquistata il ruolo di essere la sponda italiana degli americani al di là dell’Atlantico. Un via libera importante perché fa aumentare il peso specifico di Roma anche dentro l’Ue; Bruxelles ora sarà obbligata a mantenere un occhio di riguardo maggiore verso l’Italia, considerata il canale diplomatico con gli Stati Uniti.
In sintesi, il presidente Usa ha aperto alla linea italiana su tre fronti cruciali: Libia, cabina di regia sul Mediterraneo, dazi commerciali.
Libia
Gli Stati Uniti appoggiano completamente la posizione italiana sulla Libia. Washington dice sì a una conferenza internazionale che sarà organizzata in Italia. L’annuncio l’aveva fatto il premier Conte durante il vertice Nato di Bruxelles a luglio. Obiettivo della conferenza è quello di fare confrontare le diverse parti e vedere se esistono davvero le condizioni politiche, legali e di sicurezza per indire le prime elezioni politiche in Libia. La proposta della diplomazia italiana va a smontare l’offensiva diplomatica della Francia di Emmanuel Macron che aveva già lanciato l’idea di elezioni libiche per il 10 dicembre. Una scelta giudicata affrettata sia dall’Italia che dagli Stati Uniti. Una scelta che riflette soprattutto il pressing francese nel volersi sostiuire all’Italia nella partita diplomatica sulla Libia e sulla sponda merdionale del Mediterraneo. La diplomazia francese era riuscita a spodestare dalal Libia i governi Renzi e Gentiloni. Ora ci ha provato con Conte ma gli è andata male.
Cabina di regia permanente Usa Italia nel Mediterraneo
La cabina di regia è allargata, ma il timone rimane nelle mani dei governi italiano e statunitense. Gli obiettivi di questo nuovo strumento internazionale sono la lotta al terrorismo, la garanzia di maggiore sicurezza, la lotta all’immigrazione illegale e la Libia. Le sedute saranno tenute dai ministeri degli esteri e della difesa di Usa e Italia. E’ qui che il ruolo di Roma aumenta sia come riferimento per l’Europa sul Mediterraneo sia come interlocutore privilegiato con gli Usa per conto dell’Europa.
Scambi commerciali e dazi
Il premier italiano Conte ha chiesto garanzie a Trump che venga mantenuto l’accordo sugli scambi raggiunto tra il presidente Usa e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Junker la scorsa settimana. Conte è preoccupato prima di tutto per gli affari delle imprese italiane, nel settore agroalimentare come in quello automobilistico. Trump ha dato la sua garanzia al leader italiano di mantenere quanto promesso sulla liberalizzazione degli scambi commerciali.
I punti di vista comune sono emersi anche su altre questioni.
Immigrazione illegale
Trump ha anche elogiato la politica italiana sull’immigrazione illegale. Secondo il presidente Usa quanto sta facendo il governo italiano è lodevole. E ha invitato gli altri paesi europei a seguire l’esempio italiano.
Iran
Un passaggio anche sull’Iran. Trump ha dichiarato la piena sintonia con Conte sull’Iran. “Il premier italiano, ha spiegato il capo della Casa Bianca, è d’accordo che l’Iran non può mai avere armi nucleari”. E sull’Iran il presidente americano ha annunciato di essere pronto a parlare con tutti, pronto anche a incontrare il presidente iraniano Hassan Rohani. Sull’Iran potrebbe nascere una futura tensione con l’Italia. Le imprese italiane rischiano di perdere affari milionari che avevano messo in moto con l’Iran prima del rovesciamento dell’accordo nucleare da parte degli Usa. In particolare, lo stallo dell’Iran Luxury Mall, un gigantesco centro commerciale dove dovevano arrivare le grandi firme italiane della moda e del design. Ora per la minaccia delle sanzioni Usa contro aziende straniere che commerciano con l’Iran è tutto bloccato: scaffali vuoti dopo milioni di euro investiti. La popolazione iraniana è molto giovane e attratta dai prodotti made in Italy. Ora Conte ha un bel grattacapo da risolvere: conciliare le esigenze delle aziende italiane con il mantenimento dei buoni rapporti con gli Usa.
Gasdotto Tap e Russia
Trump ha detto che le sanzioni alla Russia rimangono così come sono. Questo è l’unico risultato che il premier non è riuscito a portare a casa. L’Italia si è fatta portatrice dell’istanza pro-russa, una posiione spinta principalmente dalla Lega. Sul gasdotto Tap, che dovrà collegare l’Azerbaijan a Brindisi, Conte ha fatto presente al presidente Usa che si dovranno ascoltare anche le voci locali, contrarie all’arrivo della pipeline nel Salento. Washington invece appoggia completamente il gasdotto Tap perché lo vede un’alternativa a quello russo del North Stream 2.
Da un punto di vista diplomatico, la missione di Conte a Washington è stata un successo. Sia per le ripercussioni positive sulla politica interna sia per i rapporti di forza dentro l’Unione Europea. Roma non può essere più trattata come il condomino povero dello stabile. Ora tocca a Palazzo Chigi, alla Farnesina e alla squadra di governo condurre la partita in maniera ragionevole e non perdere l’occasione della porta aperta da Trump.
[…] 30 luglio 2018 in Editoriale // Trump incontra Conte. Cosa sappiamo del summit di Washingto… […]
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