La tregua in Siria è clinicamente morta. Lo dice un rappresentante dell’opposizione siriana. Il colpo di grazia è stato l’attacco a un convoglio di aiuti umanitari vicino a Aleppo.

L’attacco a un convoglio umanitario vicino alla città di Aleppo potrebbe essere la pietra tombale della tregua in Siria entrata in vigore una settimana fa. Le forze armate siriane hanno già proclamato la fine del cessate il fuoco accusando i gruppi dell’opposizione siriana sostenuti dagli Stati Uniti di aver sabotato l’accordo tra le parti.
Le opposizioni siriane rispediscono però l’accusa al mittente. George Sabra, uno dei delegati dell’alto comitato per i negoziati, ha detto all’Associated Press, e riportato dall’Ansa, che il cessate il fuoco ha continuato a essere violato nel Paese. Inoltre, ha spiegato Sabra, le strade per raggiungere le città assediate con gli aiuti umanitari non sono state aperte. Così, Aleppo non ha potuto essere raggiunta.
L’opposizione ha accusato le forze governative di avere violato la tregua 254 volte. Il governo di Damasco a sua volta accusa l’opposizione di aver violato il cessate il fuoco 32 volte. Un batti e ribatti che sembra confermare la diagnosi della morte clinica della tregua fatta da un dirigente dell’opposizione.
Dopo la proclamazione della fine del cessate il fuoco, raid aerei di Damasco hanno colpito la zona orientale di Damasco. E’ il primo bombardamento dall’inizio della tregua.
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