Prosegue l’avanzata ucraina nella regione di Kherson. Putin rinuncia a un incontro con Biden. Soldati di Mosca in Bielorussia
Tra Vladimir Putin e Volodymyr Zekensky potrebbero mettersi gli Emirati Arabi Uniti. A seguito dell’incontro a San Pietroburgo tra il leader russo e quello arabo, gli emiri potrebbero diventare i negoziatori tra le parti del conflitto. La strada è ancora lunga e complessa ma nulla vieta di pensare che sia possibile.
La Russia accusa l’Ucraina di avere colpito per il secondo giorno consecutivo la città di Belgorod, che si trova al confine ucraino ma in territorio russo. Volodymyr Zelensky ha annunciato che è in corso lo sviluppo di una tecnologia contro i droni iraniani, utilizzati dall’esercito di Mosca contro le forze militari ma anche i civili ucraini. E ha aggiunto che sono 1620 gli insediamenti liberati nella parte orientale del Paese.
Dalla Bielorussia arrivano notizie poco incoraggianti. Il presidente Alexander Lukashenko ha fatto sapere che ci sono truppe del Cremlino sul territorio bielorusso per dare man forte nella difesa dei confini.
Intanto, Putin ha rovesciato quanto aveva fatto intendere il giorno prima sui negoziati e un incontro con Joe Biden. Il negoziato non è al momento possibile. La notizia non stupisce in quanto il capo del Cremlino ci ha abituato a cambiare spesso la sua posizione. Un atteggiamento che rafforza il marchio di scarsa credibilità. Per questo va presa con molta prudenza la dichiarazione dello stesso Putin ad Astana, Kazhakhstan, al termine del vertice con Erdogan: “non è nostra intenzione distruggere l’Ucraina”.
Meduza, il giornale indipendente russo, scrive che il presidente accetterebbe un negoziato solo se l’Ucraina riconosce la Crimea e i territori del Donbass coinvolti nel referendum come parti della Russia. Una proposta che è inaccettabile per l’Ucraina. Putin, che ha dichiarato di non pentirsi dell’attacco all’Ucraina, è convinto di essere sulla strada giusta.