Tel Aviv pronta a intervento in Libano. Erdogan: potremmo invadere Israele

Un razzo è caduto sabato 27 luglio su un campo da calcio nel villaggio druso di Majdal Shams, sulle alture del Golan, uccidendo 12 bambini e ferendone 30. Unanime la condanna internazionale. Sotto accusa Hezbollah, il partito di Dio, operativo nel Libano meridionale. I suoi leader però si dicono estranei ai fatti. Gli Stati Uniti hanno invece dichiarato che c’è Hezbollah dietro l’attacco. I ministri israeliani che hanno partecipato ai funerali sono stati fischiati.
Intanto le forze della difesa israeliana minacciano una ritorsione in Libano con il rischio di allargare il conflitto mediorientale. Fonti Usa e libanesi  hanno detto che la reazione israeliana è certa. Si sta solo decidendo di limitarlo ad alcuni luoghi. Il governo di Israele ha annunciato di avere consegnato la sua proposta di cessate il fuoco e di rilascio ostaggi ai mediatori che stanno conducendo la trattativa. A Roma invece sono in corso i colloqui tra i servizi segreti israeliani e Usa (Mossad e Cia), Qatar e Egitto. Sul fronte di Gaza Israele continua i raid. Un attacco delle forze armate ha colpito il campo profughi di Al-Mawasi, vicino alla città di Khan Yunis, uccidendo 5 persone. Iran e Turchia fanno sentire la loro voce. L’Iran fa intendere un suo possibile intervento se Israele attacca in Libano, mentre il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha detto che potrebbe invadere Israele. Prova a gettare acqua sul fuoco il Ministro degli Esteri libanese, sostenendo che il lancio del razzo non è stato intenzionale da parte di Hezbollah.

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