Sudan, scontri tra esercito e Forze di supporto rapido

La città simbolo del Darfur settentrionale al centro di una feroce battaglia. Oltre 500 mila sfollati dall’inizio del conflitto.

Le Forze armate sudanesi (Saf) hanno lanciato una serie di raid aerei sulla città di El Fasher, capitale dello stato del Darfur settentrionale, prendendo di mira le postazioni delle Forze di supporto rapido (Rsf). Gli attacchi sono coincisi con la scadenza di un ultimatum di 48 ore imposto dalle Rsf all’esercito, ai movimenti armati e ad altri gruppi affinché riconsegnassero le armi e lasciassero la città, promettendo in cambio un trattamento dignitoso.

Le Rsf, tuttavia, hanno risposto intensificando i bombardamenti con artiglieria a lungo raggio contro le postazioni dell’esercito sudanese e dei movimenti armati nelle aree occidentali, settentrionali e meridionali della città. I bombardamenti hanno provocato gravi danni: una moschea nel quartiere di Al Thawra è stata distrutta, decine di abitazioni sono state colpite, e aree strategiche vicine all’aeroporto e all’Università di El Fasher sono rimaste danneggiate.

Feroci combattimenti per il controllo del Darfur

Secondo fonti militari citate dal Sudan Tribune, l’esercito sudanese ha condotto con successo raid anche nell’area di confine tra Sudan, Ciad e Libia, cercando di bloccare le vie di rifornimento delle Rsf. A El Fasher, gli scontri proseguono ormai da oltre tre giorni, trasformando la città in un campo di battaglia per il controllo strategico della regione.

Dal maggio scorso, El Fasher è stata teatro di violenti combattimenti tra l’esercito e le milizie guidate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo, causando la morte di numerosi civili e lo sfollamento di oltre 500 mila persone. La città è l’ultima capitale storica del Darfur a non essere ancora caduta sotto il controllo delle Rsf, che dominano già gli stati del Darfur orientale, meridionale, occidentale e centrale.

Una crisi umanitaria senza fine

La battaglia per El Fasher rappresenta l’ennesimo capitolo di una crisi che ha messo in ginocchio il Sudan. Gli scontri, sempre più feroci, stanno aggravando una già drammatica emergenza umanitaria, con migliaia di civili intrappolati nei combattimenti e intere comunità costrette a fuggire.

Il conflitto, che vede contrapposti due dei principali attori militari del Paese, minaccia non solo la stabilità del Darfur, ma anche quella di tutto il Sudan e delle regioni circostanti, con gravi ripercussioni sulla sicurezza regionale.

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