Streets of London ha raccontato gli homeless londinesi. Scritta nel 1969 da Ralph McTell mantiene appeal e attualità nonostante il suo mezzo secolo.
Quando chiedi a Ralph McTell di Streets of London ti racconta che la sua canzone rappresenta un puntino nel grafico della sua vita. Eppure questa love song continua a avere centinaia e centinaia di cover (rifacimenti) da artisti in tutto il mondo. La BBC scrive, in uno speciale dedicato al mezzo secolo della canzone, di averne individuato almeno 1800. Un successo strepitoso. Nonostante i suoi 50 anni. Viene da chiedersi perché il pezzo di McTell continui a avere lo stesso appeal e mantenere la stessa attualità.
Streets of London è il racconto della disperazione sulle strade della capitale britannica. Il testo va dritto al cuore e trasporta l’ascoltatore nella Londra di 50 anni fa, lo getta tra i suoi homeless, gli mostra la povertà e le immagini di chi non ha più nulla. Streets of London insomma potrebbe essere Streets of Paris, o di qualunque altra grande metropoli. Per questo, la folk-song di McTell ha avuto una riconoscibilità internazionale. Non solo per il testo, non solo per i giri di chitarra acustica e la orecchiabilità, soprattutto perché fotografa la realtà in cui vive un qualunque residente di una metropoli. Si tratti di Londra o Roma, di New York o Parigi. Il motivo dell’attualità di Streets of London sta nel fatto che essa riflette una paura umana. Il timore di finire solo in mezzo a una strada. Lo scriveva in un suo saggio anche il sociologo tedesco Baumann a proposito degli immigrati.