Stato Islamico perde terreno ma aumentano attentati. Lo studio Usa

L’Università del Maryland pubblica un’indagine sull’Isis: nel 2016 il 20% in più di attentati. Con il beneficio del dubbio delle rivendicazioni.

Nonostante lo Stato Islamico abbia perso il controllo del territorio e i suoi miliziani siano in fuga, crescono nel 2016 gli attentati messi a segno dall’Isis e il numero delle vittime.

L’Università del Maryland ha realizzato un’indagine che fotografa lo Stato Islamico nel corso del 2016.

Secondo lo studio dell’ateneo Usa, l’Isis nel 2016 ha perso il controllo di parti consistenti di territorio in Iraq e Siria, oltre ai suoi miliziani che si sono dati alla fuga. Tuttavia, rimane l’organizzazione terroristica che ha provocato il maggior numero di attacchi e di morti al mondo.

Lo scorso anno, lo Stato Islamico ha realizzato 1400 attentati nel mondo, uccidendo 7000 persone. E’ il 20% in più rispetto al 2015.

Lo studio segnala però la cautela sulle rivendicazioni dell’Isis. Sono state prese in considerazione le dichiarazioni di rivendicazione pervenute dopo un attentato. Non si ha però la certezza che dietro tutti gli attentati ci sia veramente l’Isis.

Oltre all’Isis, lo studio dell’Università del Maryland rileva che gli altri gruppi jihadisti affiliati all’Isis hanno messo a segno 940 attentati nel 2016, provocando oltre 3000 morti. Sono le formazioni jihadiste che hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico. Ciò è avvenuto in Bangladesh, Yemen, Libia, Filippine, Pakistan, Afghanistan.

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