Cambia l’opinione pubblica russa. Ucraini attaccano in territorio russo. Lite a distanza tra Vaticano e Russia.
Le forze ucraine attaccano ancora una volta il territorio russo. Questa volta hanno colpito una centrale elettrica nella zona di Kursk. L’offensiva ucraina avviene mentre il botta e risposta tra Vaticano da una parte e russi e filorussi dall’altra si fa più forte. Il leader ceceno Kadirov risponde al Papa che in un’intervista alla rivista gesuita “America” ha definito crudeli i ceceni di Kadirov. Quest’ultimo ha riposto a Francesco dicendo che “un musulmano non inizia mai una battaglia senza un’offerta di pace”. Invitando Kadirov a spiegare quali tipi di offerta di pace, probabilmente a senso unico, possano fare lui e i ceceni, concentriamoci sul sondaggio del Cremlino pubblicato dalla rivista russa indipendente Meduza. L’indagine commissionata dal Cremlino ha mostrato un calo del sostegno dei russi alla guerra in Ucraina. Il 55% degli intervistati vuole i negoziati di pace e la fine della guerra, mentre solo il 25% vuole continuare. A luglio i pro-negoziati erano solo il 30%. I dati del Cremlino sono in linea con quelli del sondaggio svolto dal centro indipendente di sondaggi russo Levada. Il 57% risulta favorevole ai negoziati e il 27% alla prosecuzione della guerra. Il ditrettore di Levada, Denis Volkov, sostiene che l’opinione pubblica russa ha cambiato orientamento dopo la mobilitazione parziale del 21 settembre. I russi non vogliono essere coinvolti in questa guerra pur avendola all’inizio sostenuta.