Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha sospeso il ritiro delle truppe dell’Unione Africana dalla Somalia.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha sospeso per un periodo di tre mesi il ritiro delle truppe dell’Unione Africana dalla Somalia, dove continuano i combattimenti con gli affiliati di al-Qaeda nell’Africa orientale.
La decisione fa seguito alla richiesta da parte del Paese del Corno d’Africa che le forze rimangano in Somalia per aiutare nella lotta contro gli estremisti di al-Shabaab.
La richiesta del governo somalo è stata sostenuta dall’Unione africana, da tutti i paesi che forniscono soldati alla forza e dal Consiglio, che ha accettato di ritardare di 90 giorni il ritiro della forza dell’UA, composta da 19.000 uomini.
Lo scorso aprile, il Consiglio ha approvato all’unanimità una nuova missione di transizione dell’Unione africana in Somalia, nota come ATMIS, per sostenere i somali fino a quando le loro forze non si assumeranno la piena responsabilità della sicurezza del paese alla fine del 2024.
ATMIS ha sostituito la Missione dell’Unione Africana in Somalia, nota come AMISOM, che è presente nella nazione del Corno d’Africa da 15 anni per aiutare la costruzione della pace in Somalia.
Tuttavia, la nuova forza sarebbe stata ritirata gradualmente, a partire dallo scorso giugno, quando 2.000 soldati lasciarono la Somalia e consegnarono sei basi operative avanzate alle forze di sicurezza federali. La seconda parte del ritiro è iniziata a settembre, in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite che prevede che il ritiro venga completato entro dicembre 2024.
L’anno scorso il governo della Somalia ha lanciato una “guerra totale” contro il gruppo terroristico al-Shabaab, legato ad al-Qaeda, che controlla parti delle zone rurali della Somalia centrale e meridionale. Per più di un decennio il gruppo ha portato a termine attacchi devastanti sfruttando le divisioni tra clan ed estorcendo milioni di dollari all’anno nel tentativo di imporre uno Stato islamico.
Il presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud ha fatto della lotta contro al-Shabaab una delle sue priorità fondamentali da quando è stato eletto nel maggio dello scorso anno. Le truppe federali, appoggiate dalle milizie locali, dalle forze dell’Unione Africana e dagli attacchi dei droni statunitensi, hanno aiutato il governo centrale a recuperare aree di territorio precedentemente detenute dal gruppo estremista islamico.
Ma al-Shabaab continua a compiere attacchi in Somalia, compresa la capitale Mogadiscio, e nei paesi vicini come il Kenya, dove i suoi combattenti hanno preso di mira civili e agenti di sicurezza lungo le città di confine con la Somalia.