Ribelli jihadisti conquistano ampie zone della città: centinaia di morti e migliaia in fuga. Assad promette un contrattacco, mentre la Russia riprende i bombardamenti.
Le forze governative siriane si sono ritirate dalla città di Aleppo, la seconda più grande del paese, in seguito a una massiccia offensiva condotta dai ribelli contrari al regime del presidente Bashar al-Assad.
L’esercito ha confermato che i ribelli hanno preso il controllo di “ampie parti” della città, promettendo tuttavia un contrattacco per riconquistarle.
L’attacco rappresenta il più significativo episodio di violenza registrato nella guerra civile siriana negli ultimi anni. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, oltre 300 persone sono state uccise dall’inizio dell’offensiva mercoledì 27 novembre 2024, tra cui almeno 20 civili.
La risposta del regime e il contesto del conflitto
Il presidente Assad ha dichiarato il 30 novembre che la Siria è determinata a “difendere la propria stabilità e integrità territoriale contro tutti i terroristi e i loro sostenitori”.
“La nostra nazione, con l’aiuto degli alleati e degli amici, è in grado di sconfiggerli e annientarli, indipendentemente dall’intensità dei loro attacchi”, ha affermato in una nota ufficiale.
La guerra civile siriana, scoppiata nel 2011 a seguito della brutale repressione delle proteste pro-democrazia da parte del regime, ha causato circa 500.000 morti. Nonostante un cessate il fuoco siglato nel 2020 abbia portato a una relativa calma, i ribelli mantengono il controllo di Idlib, città nel nord-ovest del paese, e di gran parte della provincia circostante.
Aleppo, situata a soli 55 km da Idlib, è stata un bastione ribelle fino al 2016, quando le forze governative, con il sostegno della Russia, la riconquistarono dopo un assedio devastante.
La nuova offensiva
L’offensiva in corso è guidata da Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un gruppo jihadista considerato tra i più efficaci e letali nella lotta contro Assad, insieme a fazioni alleate supportate dalla Turchia.
Secondo il SOHR, i ribelli hanno preso il controllo dell’aeroporto di Aleppo e di decine di città vicine. Inoltre, hanno imposto un coprifuoco, entrato in vigore alle 17:00 di sabato 30 novembre e che durerà fino a domenica.
L’esercito siriano ha denunciato un “ampio attacco su più fronti nei territori di Aleppo e Idlib”, specificando che le battaglie si sono estese su un fronte di oltre 100 km. Decine di soldati governativi sarebbero stati uccisi.
L’intervento russo e la fuga dei civili
Intanto, l’aviazione russa ha condotto raid aerei su Aleppo, i primi attacchi nella città dal 2016, quando contribuì alla sua riconquista.
Le immagini diffuse mostrano strade congestionate da auto mentre migliaia di persone cercano di lasciare Aleppo per mettersi in salvo.
La situazione si preannuncia drammatica, riaccendendo le paure di un conflitto su vasta scala che, dopo anni di relativa quiete, torna a colpire con violenza.