La delegazione curda ha accettato di sedersi a un tavolo con i rappresentanti del presidente siriano.
I gruppi curdo-siriani e il governo di Damasco del presidente Bachar al-Assad hanno cominciato il negoziato per trovare una soluzione per il nord della Siria.
Il Consiglio Democratico Siriano (Cds) si è riunito il 27 luglio per la prima volta con i delegati del governo di Damasco,
Il Cds è il rampo politico delle Forze Democratiche Siriane (Fds), una cordata di milizie sostenute dagli Stati Uniti. A guidare il Fds ci sono i combattenti curdi delle Unità di Protezione Popolare curde (Ypg). Le milizie curde controllano circa il 27% della Siria.
La delegazione curda è composta dal più alto responsabile curdo-siriano, la signora Llham Ahmed e da rappresentanti e miliziani curdi, arabi, turcomanni, assiri.
Una fonte dell’ambasciata della Russia a Beirut ha spiegato che è la prima volta che curdo-siriani e siriani di Damasco negoziano sedendosi faccia a faccia a un tavolo. Si tratta di un fatto storico perché le pressioni turche e delle forze dell’opposizione siriana hanno epulso i curdi dal processo di negoziazione che era stato auspicato dalle Nazioni Unite.
Intanto, spiega la fonte russa al quotidiano spagnolo El Paìs, il governo di Assad è disposto a fare concessioni in materia di tutela della lingua curda e cessioni per avere in cambio una più ampia ammiistrazione locale. Nessuna apertura invece su indipendenza e autonomia.