Il dibattito internazionale. Nessuno ne parla apertamente ma sono in molti a pensare che siamo scivolati dentro la terza guerra mondiale senza accorgerci.
Un servizio pubblicato sull’autorevole magazine americano The New Yorker apre il dibattito: Siamo dentro la terza guerra mondiale?
Dall’aggressione russa all’Ucraina lo scorso 24 febbraio, sentiamo sempre più riferimenti all’uso dell’atomica. I botta e risposta tra Joe Biden e Vladimir Putin su questo aspetto sono numerosi. Di recente anche la Nato, attraverso il suo segretario generale Jens Stoltenberg, ha fatto intendere alla Russia che ci saranno serie conseguenze se usa armi nucleari contro l’Ucraina.
Esponenti del cerchio di potere stretto attorno a Putin, come l’ex-presidente e primo ministro Dmitry Medvedev, hanno più volte parlato del diritto legittimo della Russia di usare l’arma nucleare. Sul tema è intervenuto anche Ramstav Kadyrov, il criminale leader ceceno, che ha esortato Mosca a utilizzare il nucleare.
Il Papa ha fatto un appello durante l’Angelus del 2 ottobre, definendo assurdo che si minacci l’utilizzo di armi nucleari. Notiziario Estero ha aderito all’appello lanciati dal portavoce dell’Unicef di lasciare sulla homepage dei siti di informazione l’appello del Papa.
Il riferimento al nucleare è ormai quotidiano. Se lo uniamo alla guerra indiretta (una volta si diceva per procura) tra occidente e Russia, possiamo dire che sì, potremmo essere scivolati dentro la terza guerra mondiale.
Lo spiega bene sulle pagine del New Yorker Fiona Hill, esperta di Russia contemporanea alla Brooking Institution. “Che lo riconosciamo o no, stiamo già combattendo la terza guerra mondiale”, ha spiegato. “In realtà – ha aggiunto- stiamo combattendo già da molto tempo anche se abbiamo sempre evitato di riconoscerlo”. Secondo la professoressa Hill, c’è un diffuso sentimento di pessimismo sulla possibilità che gli Stati Uniti e l’occidente continuino a rifornire di armi l’Ucraina evitando di entrare in un conflitto aperto con Putin. Soprattutto, se si valuta che quest’ultimo ha aperto le ostilità con l’Ucraina non il 24 febbraio, ma otto anni fa con l’annessione della penisola di Crimea: un golpe che ha strappato il primo lembo di territorio al governo di Kiev e per certi versi tollerato dall’occidente.
A aumentare la percezione che siamo dentro la terza guerra mondiale c’è anche l’analisi del Moscow Times, quotidiano indipendente di lingua inglese. In un articolo dal titolo “Putin sceglie sempre l’escalation”, gli autori scrivono che il presidente russo non può permettersi una sconfitta ed è pronto a tutto. Il messaggio all’occidente è chiaro, scrive il Moscow Times: fornire armi all’Ucraina ritarda solo la sua capitolazione. Non è un caso che in più occasioni, Mosca abbia chiarito che l’occidente, Usa prima di tutto, può essere considerato parte del conflitto. Un altro modo per dire che siamo in guerra, anche se non ancora dichiarata.
Il canadese Hilltimes si chiede se siamo nella terza guerra mondiale già dallo scorso marzo. Ne è convinto George Soros, citato dal Guardian, che ha parlato di inizio di terza guerra mondiale al World Economic Forum del maggio scorso.
Infine c’è la situazione economica internazionale. Crisi energetica, inflazione, caro energia e tensioni finanziarie continue. Se non è un’economia di guerra poco ci manca. Tutti elementi che fanno pensare di essere in un conflitto senza alcuna dichiarazione di guerra.