Senegal: la vittoria di Pastef alle elezioni rafforza il presidente Faye

Ma il bilancio rimane una sfida nonostante il partito Pastef del presidente abbia ottenuto una maggioranza assoluta in Parlamento.

Le elezioni legislative in Senegal hanno sancito una probabile maggioranza assoluta per il partito Pastef del presidente Bassirou Diomaye Faye, confermandone il controllo parlamentare. Questo risultato rappresenta un’importante opportunità per Faye, che punta a realizzare un ambizioso piano di riforme a lungo termine, articolato su 25 anni. Tuttavia, la prima sfida sarà definire un bilancio sostenibile in un contesto di grave crisi fiscale.

Dopo aver vinto con un margine schiacciante le elezioni presidenziali di marzo, Faye ha cercato una chiara maggioranza parlamentare per attuare la sua agenda di riforme. Ma secondo gli analisti, riuscire a bilanciare le richieste degli elettori con le aspettative del Fondo Monetario Internazionale (FMI), con cui il Senegal è impegnato in delicati negoziati, sarà un compito arduo.

L’ex presidente Macky Sall, leader di una coalizione di opposizione, ha riconosciuto la vittoria del Pastef, seguito dall’ex primo ministro Amadou Ba e da altri rappresentanti dell’opposizione. Parallelamente, i mercati hanno reagito positivamente.

Tuttavia, le sfide economiche rimangono considerevoli. A settembre, un audit governativo ha rivelato che il debito pubblico e il deficit di bilancio del Senegal erano significativamente superiori rispetto alle stime della precedente amministrazione. Inoltre, un programma da 1,9 miliardi di dollari concordato con l’FMI nel giugno 2023 è attualmente sospeso, e i negoziati per riattivare i fondi potrebbero protrarsi fino alla metà del 2025.

La capacità di Faye di tradurre il consenso elettorale in risultati tangibili dipenderà dalla gestione oculata delle risorse e dalla sua abilità nel bilanciare le esigenze della popolazione con le rigorose condizioni dell’FMI. Il futuro economico del Senegal potrebbe giocarsi nei prossimi mesi, in un delicato equilibrio tra politica interna e impegni internazionali.

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