Se Arabia Saudita e Iran alzano la voce

La condanna a morte di 46 persone in Arabia Saudita è una sentenza di morte anche per il negoziato siriano e yemenita. Va in corto circuito l’impianto diplomatico creato in questi mesi da Usa e Russia. Riad non accetta il ritorno dell’Iran sul teatro regionale.

iran-e-arabia-saudita-alzano-la-voce
La condanna a morte dello sceicco sciita in Arabia Saudita infiamma i Paesi del Golfo

di Ovidio Diamanti

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’anno appena cominciato rischia di trasformarsi in tempesta per l’area mediorientale.

Lo scontro a distanza, per ora solo verbale, tra Arabia Saudita e Iran può incendiare l’intera regione del Golfo.

Il batti e ribatti tra Teheran e Riad dopo l’esecuzione della condanna a morte dello sceicco sciita Nimr al Nimr manda in corto circuito l’impianto diplomatico costruito con pazienza da Stati Uniti e Russia.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, e il Ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, hanno tessuto come certosini con ago e filo un equilibrio regionale provvisorio che doveva servire come fondamenta del futuro assetto geopolitico nel Golfo post Isis.

Iran e Arabia Saudita sono stati coinvolti nel negoziato di Vienna (proseguito anche a New York) per la ricerca di una soluzione politica sulla Siria. L’Iran è tornato protagonista sul teatro politico regionale dopo l’accordo sul nucleare raggiunto nel luglio 2015. Un accordo destabilizzante per l’Arabia Saudita che vede rientrare in campo un giocatore in grado di tenerle testa nella balance of power regionale.

La rottura delle relazioni diplomatiche annunciata da Riad pesa molto sul futuro del negoziato viennese per la Siria. Così come pesa molto la dichiarazione della guida suprema iraniana Khamenei: “La vendetta divina cadrà sui politici sauditi”. Chi ora può pensare che i Paesi negoziatori a Vienna (tra cui Iran e Arabia Saudita) possano mettere in campo opzioni sulla questione siriana?

L’alta tensione tra Arabia Saudita e Iran mette anche a rischio i colloqui, avviati a Ginevra dall’Onu, per cessare il conflitto in Yemen tra ribelli Houthi (sciiti filoiraniani) e forze governative (sunniti appoggiati dall’Arabia Saudita). Il Paese è da quasi un anno sottoposto ai bombardamenti di una coalizione a guida saudita per ripristinare il potere del presidente sunnita deposto.

Il boia saudita che ha giustiziato 46 persone (tra cui l’influente sceicco sciita), ha anche scritto implicitamente la condanna a morte del negoziato siriano e yemenita.

Arabia Saudita interrompe relazioni diplomatiche con Iran (dall’Ansa del 4 gennaio 2016)

La rabbia dell’Iran sciita riempie le piazze (da Repubblica online del 4 gennaio 2016)

L’imam giustiziato, nuovi scontri (da Il Corriere della Sera del 4 gennaio 2016)

Sale la tensione tra Arabia Saudita e Iran (da La Stampa del 4 gennaio 2016)

Leave a Reply