Equipaggiamenti e consiglieri militari per le forze armate. La Russia in Africa vuole ristabilire l’influenza a sud del Sahara.
Mosca ha annunciato la fornitura di armi e consiglieri militari alla Repubblica Centrafricana. Almeno 60 istruttori militari per addestrare le forze armate del Paese e equipaggiamenti per i soldati. E’ il più consistente aiuto militare della Russia in Africa negli ultimi decenni.
Mezzi militari, uomini e armi vanno a aggiungersi alle centinaia di armamenti e ai 175 esperti di addestramento inviati dal Cremlino a inizio anno. L’obiettivo è di rafforzare l’esercito centrafricano nel combattere contro i gruppi miliziani ribelli. Secondo fonti diplomatiche e della sicurezza richiamate dalla Reuters, molti dei russi presenti nella Repubblica Centrafricana sono “contractors”, o meglio mercenari.
I consiglieri militari nel Paese sono stimati tra i 250 e i 1000. Sulla presenza di mercenari, la Reuters scrive che il ministro degli esteri russo Serghej Lavrov non si è pronunciato.
Questa presenza russa nel Paese africano fa parte di un piano per ristabilire l’influenza della Russia nell’Africa sub-sahariana, congelata dopo la fine della guerra fredda. Dal 2015 Mosca ha firmato accordi di cooperazione militare con 19 Paesi e ha allargato i suoi rapporti commerciali e diplomatici.
La Repubblica Centrafricana vive un conflitto civile dal 2013 quando la coalizione ribelle Seleka, musulmani, ha rovesciato l’allora presidente Francois Bozize, causando le rappresaglie delle milizie cristiane. Sono centinaia le persone morte dal 2013 negli scontri tra musulmani e cristiani. Nel 2015 un referendum costituzionale ha alzato la tensione e innescato gli scontri.