Russia e Iran più vicini grazie a Trump e Netanyahu

La scena: un test missilistico iraniano. Il fatto: l’accusa di Stati Uniti e Israele. Il risultato: il gioco di squadra Russia-Iran. E’ la sintesi della tensione creata dal lancio sperimentale di un missile balistico iraniano.

Il test realizzato di recente dall’Iran è stato messo sotto accusa da Israele e Stati Uniti. Secondo il premier israeliano Benjamin Netanyahu il lancio del missile balistico è in “flagrante violazione” della risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il governo di Tel Aviv sostiene che l’Iran ha messo in atto dalla firma dell’accordo nel 2015 diversi test missilistici. Per questa ragione chiederà agli Stati Uniti il ripristino delle sanzioni abolite a seguito dell’accordo.

Sulla stessa linea d’onda è Donald Trump. Gli Stati Uniti hanno minacciato di richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, accusando l’Iran di violare la risoluzione 2231 e sperimentare missili a gittata nucleare.

La Russia risponde senza mezzi termini attraverso il numero due della diplomazia del Cremlino. I test missilistici dell’Iran per Mosca sono legittimi. La risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza, spiega il vice-ministro degli esteri Serghiei Riabkov, è stata emessa dopo l’accordo sul nucleare. Essa vieta all’Iran i lanci di missili con tecnologie che permettano il trasporto di un vettore nucleare. L’Iran invece -ha continuato Riabkov- non ha progetti nucleari e il missile di medio raggio sperimentato non ha tecnologia per portare vettori nucleari. Secondo la diplomazia russa, Stati Uniti e Israele sono alla ricerca di un pretesto per “scaldare la situazione e usarla a scopi politici”.

L’Iran ha colto al volo l’assist che gli ha offerto la Russia. In una dichiarazione il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha auspicato che il programma di difesa iraniano non venga strumentalizzato per scopi politici di qualcuno e per creare nuove tensioni.

“L’assalto” israeliano e americano al test missilistico iraniano avvicina più di quanto già lo fossero Russia e Iran. Proprio oggi l’ambasciatore di Teheran a Mosca ha annunciato un incontro tra Vladimir Putin e Hassan Rohani a Mosca nei prossimi mesi. Probabile che il summit si svolga a marzo. Al centro del vertice ci sarà la situazione in Siria e la politica estera degli Stati Uniti dopo l’elezione di Trump.

A dare una mano all’Iran, ma anche indirettamente alla Russia, è la Francia. Il ministro degli esteri francese, Jean-Marc Ayrault, è in visita ufficiale a Teheran. Da qui ha dichiarato che l’accordo nucleare con l’Iran va rispettato. Quella di Ayrault è sembrata una critica rivolta a Donald Trump e alle sue recenti posizioni di contrarietà e revisione dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015.

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