Ricordando Roy Orbison, il re del rockabilly

Elegante e riservato, Roy Kelton Orbison è il re indiscusso del rockabilly. Apprezzato da Elvis Presley che lo definì “voce d’angelo con un destino del diavolo”, il musicista texano fu simbolo di quel rock che cominciava a rivoluzionare la tradizione musicale americana.

La storia della vita di Roy Orbison sembra uscita da un romanzo di John Steinbeck. Nato il 23 aprile 1936 a Vernon, nel cuore del Texas, Roy Orbison cresce in una famiglia proletaria, avvezza a spostarsi per trovare lavoro. Madre infermiera, padre operaio e un fratello maggiore, Roy è figlio di quel proletariato urbano che ha contribuito a fare grande un’America che spesso si è poi dimenticata dei suoi figli, gli eroi di quella Working Class Hero cantata da John Lennon.

A avvicinarlo alla musica è il padre Orbie Lee, che gli regala una chitarra all’età di sei anni. Sono poi lo zio materno e paterno a insegnargli lo strumento. Nella piccola casa impara velocemente la traditional song You are my sunshine. Si trasferisce con la famiglia in diverse città del Texas e poi nel New Mexico.

Nel 1942 i genitori si spostano a Forth Worth. Qui il padre ha trovato un impiego in una fabbrica di munizioni e armamenti che rifornisce l’esercito degli Stati Uniti appena entrato nella seconda guerra mondiale. Nel 1944 un altro spostamento. A causa dell’epidemia di polio, Roy e suo fratello Grady vengono trasferiti di nuovo a Vernon presso la casa della nonna materna. E’ qui, sulla veranda della casa della nonna, che Roy scrive la sua prima canzone “A vow of love”. Immaginare il piccolo Roy che scrive un brano musciale in una vecchia casa del Texas, all’aperto, ci rimanda subito a Steinbeck tra Furore e L’inverno del nostro scontento. Oppure alla fotografia cinematografica con rossi tramonti e praterie.

Da questo momento, Roy Orbison partecipa a concorsi musicali e radiofonici che lo fanno conoscere nell’ambiente della provincia texana.

Prodigio della musica, fondò la sua prima band all’età di 13 anni. Si chiamava Wink Westerners (più conosciuta come Teen Wink) e rimase in attività fino al 1955. Fu la tipica college band americana.



Gli anni ’60

Ma il successo maggiore per Orbison arrivò negli anni ‘60, con brani come Pretty Woman, poi colonna sonora dell’omonimo film con Richard Gere e Julia Roberts, Running Scared, In Dreams. La celebrità lo portò in tournée con grandi artisti come i Beatles nel tour europeo del 1963, i Beach Boys nel tour statunitense del 1964 e i Rolling Stones nel tour australiano del 1965. La rivista musicale Billboard nel 1961 mise la sua Pretty Woman al primo posto tra i 100 hit dell’anno. Fu molto amico di John Lennon e George Harrison. Con quest’ultimo fondò i Traveling Wilburying negli anni ‘80.


Il destino del diavolo

La vita di Orbison fu segnata dalla tragedia e dalla tristezza. La morte della moglie in un incidente stradale, quella di due dei suoi tre figli in un incendio segnarono per sempre la sua vita e la sua musica. Morì di infarto a casa della madre il dicembre del 1988 mentre si riposava dopo un tour. Fu il destino del diavolo che aveva profetizzato Elvis Presley.


La musica di Roy

Atmosfere ricercate, temi di viaggio e di sogno, sound e voce malinconica, The Big O, questo il knickname con cui lo chiamavano, seppe crearsi un piccolo spazio nel Texas del country e dei traditional americani. Tanto che lo notò niente di meno che il grande Johnny Cash. Che lo segnalò insieme ai Wink Westerners alla Sun Record. Etichetta affermata nel jet set musicale, la Sun aveva tra i suoi artisti musicisti del calibro di Elvis Presley, Jerry Lee Lewis e lo stesso Johnny Cash. Il passo per il successo è breve grazie alla major prestigiosa. I Wink Westerners incidono Ooby Dooby che vende 200.000 copie. Ma poi si sciolgono.

Roy Orbison decide di continuare da solo. Nel 1957 incide Only the lonely ed è un successo enorme. Il pezzo gli porta fama: secondo posto nella top 100 annuale di Bilboard, primo posto nelle classifiche inglesi e australiane. Secondo molti critici è la prima ballata della storia della musica. Ed è quasi sicuramente vero. Qualche mese prima di incidere Only the lonely si è sposato con Claudette Frady, sedicenne, a Memphis dove nel frattempo si è trasferito. Claudette sarà la sua musa ispiratrice, come ebbe a dire lo stesso Orbison.

L’ascesa al successo da questo momento è più facile. Scrive pezzi celebri come In Dreams, Running Scared, Crying. E diventa il simbolo del rockabilly, carismatico nonostante la timidezza che lo rende atipico in un mondo in cui timidi sopravvivono a fatica.


Discografia (by Wikipedia)


Mystery Girl

Uscito postumo dopo la sua morte, ma registrato negli anni precedenti, Mystery Girl è un capolavoro, il regalo che Roy Orbison ci ha lasciato prima di andarsene. E non solo per brani conosciuti come You got it, ma anche per memorabili pezzi come In the real World o California Blue. Da ascoltare e fare conoscere alle nuove generazioni.

 

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