Ripensare l’economia al tempo del denaro a buon mercato

La perdita di valore del denaro è indice di un cambiamento profondo nell’economia e va messa in agenda dei principali summit internazionali, aprendo un dibattito mondiale.

In un interessante articolo su Foreign Affairs, James H Stock, professore di economia politica a Harvard, lancia un appello agli Stati Uniti ma che riguarda anche l’Europa. La perdita costante del valore delle valute, il denaro a buon mercato per intenderci, richiede di ripensare l’economia a livello mondiale. E non è tanto la crisi economica causata dalla pandemia da Coronavirus. Il trend era iniziato ancora prima dell’assalto del Covid-19 all’economia mondiale. Sono quattro i punti che evidenziano la costante diminuzione del valore della moneta negli Usa. La riduzione dei tassi di interesse (quasi vicini allo zero), il calo improvviso dei prezzi delle energie rinnovabili, il livello di inflazione ben al di sotto della quota 2% indicata dalla Federal Reserve e poi la recessione economica causata dalla pandemia. Nell’area dell’Euro la situazione non è diversa. I tassi di interesse sono prossimi allo zero (è stata anche la dottrina economia di Mario Draghi), i prezzi della cosiddetta economia green non decollano, l’inflazione si aggira ben al di sotto dell’1% e la pandemia ha causato una crisi economica pesante. Con questi dati macroeconomici, spiega il professor Stock, si apre inevitabilmente il dibattito sul costo del denaro, che ormai non vale più niente e non è più uno stimolo sui mercati finanziari. La questione centrale, aggiungiamo, è quella della crisi dei mercati valutari che in questo contesto hanno perso una parte del loro potere. Se la guardiamo da un punto di vista etico, diventa più difficile la speculazione monetaria. Tuttavia la questione non è così semplice, come spiega il docente di Harvard. Perché una persistenza di questa situazione senza alcun intervento può nel lungo periodo avere effetti devastanti sull’economia internazionale, dando il colpo di grazia a un sistema già appesantito e in crisi dal Coronavirus. Che fare dunque? La soluzione è che la questione del denaro a buon mercato venga messa in agenda e affrontata nei vertici di capi di Stato e di governo. Come, per esempio, nel prossimo G20 ma anche tra i vertici di Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e summit delle più importanti istituzioni internazionali (come per esempio l’Unione Europea e la Bce).

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