In queste ultime settimane i governi occidentali hanno aumentato il pressing sulla Libia per trovare una soluzione diplomatica. Non si esclude però l’intervento militare. Anche l’Italia ha fatto sentire la sua voce e sono circolate ipotesi di intervento militare. Il webdoc sulla guerra italiana di colonizzazione in Libia.

La Libia non esce dal caos. Alcuni governi occidentali stanno provando a fare un pressing diplomatico per uscire dall’impasse in cui versa da tempo. l’Isis è sempre più vicino e i capi dello Stato Islamico stanno trasferendosi a Sirte in fuga da Siria e Iraq.
Intanto, il governo di unità nazionale stenta a partire. Il premier designato Fayez Serraj non ha ancora ottenuto l’approvazione del governo di Tobruk, quello riconosciuto dalla comunità internazionale. E sembra difficile mettere insieme un governo che racchiuda gli uomini del generale Haftar, le brigate di Misurata e le forze politiche della Tripolitania. In questo contesto si fanno valutazioni di opzioni militari in Libia. Opzioni che sembrano senza un progetto e obiettivo politico chiaro. Con il rischio di promuovere l’alleanza delle milizie radicali locali in chiave anti-occidentale.
E l’Italia fa intendere che l’opzione militare e sul tavolo. Roma potrebbe ritornare in Libia. Una storia lunga cent’anni. La ricostruzione di Notiziario Estero di quando facevamo la guerra in Libia.
webdoc quando facevamo la guerra in Libia
il colonialismo cambia modi e aspetto come ogni cosa al mondo. una volta era ricerca di terre per impiegare e tenere sotto tono contadini e proletariato sobollente, deiderio di piccoli re di diventare “imperatori”, di industrie di alzare la produzione e il pretesto etico era portare benessere e civiltà. Oggi si vuole sperimentare gratuitamente la produzione bellica. il Lince ha fatto una serie di test ben pagati anziché costosi nelle missioni di pace diventando un mezzo molto richiesto e venduto a migliaia di pezzi. Oggi si vuole investire nella ricostruzione di quanto si é precedentemente distrutto, si vendono armi sia ai nostri eserciti che a quelli nemici o alleati indifferentemente, si tiene l’interesse della popolazione lontano dalla politica e come pretesto si alleviano le sofferenze di profughi e rifugiati, si allontana il pericolo delle orde terroriste (che nessuno sa dove siano), si salva il mondo dalla barbarie…..