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Putin-Trump: telefonata per la pace

Putin Trump telefonata per la pace

Tregua energetica e negoziati sul Mar Nero. La telefonata tra Putin e Trump dà qualche frutto.

La lunghissima telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump, durata almeno un’ora e mezza, ha segnato una svolta nei tentativi di pacificazione dei conflitti in corso. Secondo il resoconto diffuso dalla Casa Bianca, i due leader hanno concordato su una serie di passi concreti per avviare un movimento per la pace, a partire da un “cessate il fuoco energetico e infrastrutturale”, oltre a negoziati tecnici per l’attuazione di una tregua marittima nel Mar Nero. L’obiettivo finale: un cessate il fuoco completo e una pace permanente.

Zelensky avverte: ‘Rafforzare l’esercito è la priorità’

Se Washington e Mosca parlano di pace, da Kiev arriva un messaggio ben diverso. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che il rafforzamento dell’esercito resta una priorità assoluta. Il leader ucraino teme che un’eventuale tregua possa tradursi in un vantaggio strategico per Mosca, permettendole di consolidare le proprie posizioni nei territori occupati.

Cosa succede in Ucraina

La “coalizione dei volenterosi” di Starmer: oltre 30 Paesi pronti a intervenire

Nel frattempo, il premier britannico Keir Starmer sta costruendo un’ampia coalizione internazionale per sostenere l’Ucraina. Secondo le ultime indiscrezioni, oltre 30 Paesi sarebbero pronti a unirsi alla cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, con l’obiettivo di fornire sostegno militare e logistico al governo di Kiev.

L’Italia e il nodo diplomatico: ‘Solo dopo la tregua e con l’Onu’

Anche Roma segue con attenzione l’evolversi della situazione. Il governo italiano ha ribadito la propria posizione di prudenza, sottolineando che qualsiasi forma di coinvolgimento dovrà avvenire solo dopo l’effettiva attuazione di una tregua e sotto l’egida delle Nazioni Unite. Una linea che riflette la volontà di evitare un’escalation che potrebbe coinvolgere l’Europa in modo diretto.

L’Unione Europea e il piano Kallas

Mentre le grandi potenze tessono la diplomazia della pace, l’Unione Europea cerca di mantenere l’unità interna sul piano proposto dalla premier estone Kaja Kallas. L’idea è quella di garantire aiuti volontari all’Ucraina, ma il dibattito tra i 27 resta acceso, con alcune nazioni più riluttanti a impegnarsi in un sostegno economico e militare senza una chiara strategia di uscita dal conflitto.

La telefonata tra Putin e Trump rappresenta un possibile punto di svolta, ma le divisioni tra gli attori internazionali dimostrano quanto sia ancora lontana una soluzione condivisa e duratura.

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