Putin ci riprova: dividere l’Ue, avere basi nel Mediterraneo

Vladimir Putin insiste con la sua strategia di dividere l’Unione Europea e la Nato. Allo stesso tempo prova a ottenere una base militare nel Mar Mediterraneo.

Il presidente russo Vladimir Putin tira dritto. Gli avvenimenti quotidiani svelano una parte della sua strategia. Da un lato Putin ci riprova a dividere l’Ue e la Nato. Dall’altro gioca la carta che potrebbe mettere a rischio la stabilità europea: avere una base militare nel Mediterraneo.

Il capo del Cremlino ha incontrato a Mosca il premier slovacco Robert Fico. Ufficialmente si tratta di un confronto sulla fornitura di gas russo. La questione però passa in secondo piano.

Il fatto che il premier di un Paese membro dell’Unione Europea e della Nato abbia scelto unilateralmente di incontrare Putin fotografa l’instabilità del club Europa. Solo avere incontrato un presidente che potrebbe essere arrestato se mette piede fuori dalla Russia, a parte negli Stati amici, rischia di far perdere credibilità alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo che da anni contrastano Putin per la sua aggressione all’Ucraina.

Fico fa perdere credibilità anche al Tribunale Penale Internazionale e crea un’immagine di un’Europa divisa. Soprattutto perché prima di lui un altro leader, l’ungherese Vitor Orbàn, ha voluto dialogare con il presidente russo.

Putin prova anche a bagnare i piedi nel Mar Mediterraneo. Con la collaborazione di Khalifa Haftar, il leone di Bengasi, tenta di insediare una base militare in Libia, sfidando l’Europa e la Nato nel loro cortile di casa. Il Cremlino sposta i suoi uomini dalla Siria, lasciando libero il campo ai ribelli siriani anti Assad. Haftar però chiede in cambio concessioni. Sicuramente aiuti economici e militari. Probabile anche che venga richiesto il supporto russo a estendere il controllo nella parte occidentale del Paese.

Europa e Nato devono trovare risposte immediate. La situazione si sta complicando sempre di più sia in Ucraina dove le truppe russe stanno avanzando nel Donbass sia nel continente europeo dove alcuni leader sono attratti da Mosca ma anche nel quadrante mediorientale e mediterraneo.

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