
La Polonia verso l’indipendenza energetica dalla Russia. Il nuovo governo ultraconservatore che ha vinto le elezioni una settimana fa cerca di chiudere i rubinetti del gas che arriva dalla Russia. Almeno in questo i neoeletti di Varsavia sono in sintonia con Ewa Kopacz, la premier del centro moderato che li ha preceduti.
La Polonia importa l’80% del gas che consuma dal colosso russo Gazprom. Il gas è il braccio armato della Russia nelle tensioni in Europa orientale. Il monopolio sul gas consente a Mosca di esercitare le pressioni sui suoi vicini. Nel Baltico, ad esempio, la Russia vende il combustibile a caro prezzo. E’ la legge della guerra energetica.
Per questa ragione, la Polonia va verso l’indipendenza energetica dalla Russia. Sul gas in particolare. Per diminuire la dipendenza, Varsavia ha lanciato un piano per importare il gas con le navi da ogni angolo del mondo.
Il progetto polacco si sviluppa in una cittadina turistica nel nord ovest, a due passi dalla Germania. Si chiama Swinoujscie, 41mila abitanti, un porto sulla laguna di Stettino ed è all’interno di un parco naturale. I turisti la conoscono perché qui partono i traghetti verso i Paesi scandinavi. Proprio qui la Polonia ha costruito il più grande impianto di rigassificazione di gas naturale liquido nel Baltico.
L’impianto del gas è stato inaugurato dalla ex-premier Kopacz in campagna elettorale. L’infrastruttura non è però finita. Ci sono due silos di 54 metri di altezza e un labirinto di tubi. A novembre arriverà la prima imbarcazione di gas dal Qatar e tutto dovrà poter funzionare. L’impianto entrerà a regime dal 2016. Il costo è di mille milioni di euro. Per finanziarlo ci sono fondi europei. Permetterà di importare 5mila milioni di metri cubi di gas dal mondo. E il fabbisogno della Polonia equivale a circa il 30% di quei 5mila milioni. Il resto può essere rivenduto nel resto della regione, riducendo la dipendenza energetica dalla Russia. Al riguardo, la Commissione Europea ha annunciato due settimane fa un sostegno economico di 295milioni di euro per finanziare il gasdotto tra Polonia e Lituania. Circa il 50% del costo complessivo della pipeline, che è di circa 558 milioni.