Notiziario Estero

Piano Usa contro Isis in Libia

Pronto piano Usa contro Isis in Libia. Previsti raid aerei per colpire postazioni dello Stato Islamico. New York Times: aumentano pressioni internazionali sugli alleati, Italia inclusa, per intervenire.

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Pronto il piano Usa contro Isis in Libia

Piano Usa contro Isis in Libia alla linea di partenza. Lo scrive il New York Times (leggi qui l’articolo) che parla anche di possibile coinvolgimento dell’Italia.

Sono tra i 30 e i 40 gli obiettivi della campagna di bombardamenti aerei studiata nei dettagli dal Pentagono e presentata alla Casa Bianca. Sul tavolo dello studio ovale- rivela il quotidiano newyorchese- ci sarebbero anche altre opzioni, e non solo quella dei raid.

Gli obiettivi da distruggere in Libia sono i campi di addestramento dei terroristi, le centrali del comando del Califfato, depositi di armi e munizioni.

Stati Uniti, quindi, pronti all’attacco contro la minaccia crescente dell’Isis in Libia. I raid servono ad aprire la strada alle milizie libiche che, appoggiate da Usa e loro alleati, combatteranno i jihadisti dello Stato Islamico sul terreno.

L’ultima parola sui raid aerei spetta però a Barack Obama, che sta valutando il progetto. La Casa Bianca finora ha condotto un’offensiva diplomatica diretta alla formazione di un governo unitario tra diverse fazioni libiche.

Obama potrebbe comunque cambiare linea. Lo scorso 25 febbraio ha detto al Consiglio di Sicurezza Nazionale di “usare tutti gli strumenti necessari per combattere l’Isis”.

Intanto, il New York Times parla di pressioni internazionali crescenti per fare intervenire gli alleati degli Stati Uniti in caso di raid americani: Italia, Francia e Regno Unito potrebbero essere coinvolte in Libia. Il piano del Pentagono conferma la presenza di forze speciali francesi, britanniche, americane e probabilmente italiane nel Paese nordafricano. Sarebbero da mesi in Libia per azioni di ricognizione, intelligence, supporto e formazione delle milizie libiche. Da qui all’intervento militare il passo è breve.

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