Tutti parlano dei Due Stati (Israele e Palestina) come presupposto del processo di pace arabo israeliano. Nella realtà però esiste uno Stato che (quasi) tutti hanno riconosciuto e uno che non è mai stato riconosciuto tale da Paesi influenti come quelli europei(con l’eccezione della Svezia) o nordamericani.
Nel primo caso parliamo di Israele. Nel secondo della Palestina, pardòn dell’Autorità Nazionale Palestinese.
Com’è dunque possibile farsi paladini della teoria dei Due Stati, e ci riferiamo all’Europa, se poi non si ha il coraggio di prendere una posizione chiara e forte riconoscendo lo Stato palestinese?
Certo, la prudenza e la cautela mantenuta a Bruxelles rifletteva l’idea diplomatica che si dovesse attendere la ripresa del negoziato e trovare lì dentro l’intesa necessaria a riconoscere la Palestina come Stato.
Ma lo strappo di Donald Trump cambia di molto le cose e gli equilibri in Medio Oriente. La scelta di riconoscere Gerusalemme capitale, con la complicità del governo israeliano, diventa l’occasione per l’Ue di prendere la palla al balzo e riconoscere unilateralmente la Palestina. Sarebbe anche l’occasione per vedere quanti membri Ue sono favorevoli davvero alla linea indicata dall’Alto commissario Federica Mogherini e quanti invece stanno facendo un pensierimo a appoggiare la scelta di Trump.
Dopo lo strappo del presidente Usa si apre una partita geopolitica difficilissima sullo scacchiere arabo-israeliano. Un gioco che porterà a nuovi scenari. Niente in Terra Santa sarà come prima.
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