Perché Trump rilancia le ostilità commerciali con la Cina

Accordo sulle carni. Scontro con Pechino. Aperte le ostilità commerciali con la Cina. Stangata sul’Europa per la disputa Boeing-Airbus. Trump pronto al 2020

Donald Trump rilancia le ostilità commerciali con la Cina. Annuncia un accordo rivoluzionario con l’Europa sulle carni americane a vantaggio degli allevatori Usa, pur con le ritorsioni in corso per la disputa tra Boeing e Airbus. Il presidente Usa parla all’America rurale, il cuore del suo elettorato su cui The Donald fa conto per le elezioni 2020.

In un intervento a Cincinnati, Ohio, l’inquilino della Casa Bianca ha spiegato ai suoi sostenitori la scelta di aumentare, dal 1 settembre, del 10% i dazi sui prodotti cinesi importati e non ancora tassati. Le nuove tariffe commerciali colpiranno 300 miliardi di dollari in merci importate dalla Cina. E Trump non si ferma qui. Perché ha ventilato la possibilità di portare il dazio al 25%.

Comincia così la lunga campagna elettorale del candidato repubblicano verso le presidenziali 2020. Obiettivo: ripartire dal proprio elettorato spiegando il lavoro fatto finora per l’America. E il soldato Trump non molla. E rilancia anche l’accordo con l’Unione Europea sulle carni. Un accordo che definisce “straordinario” e che porterà vantaggi agli allevatori degli Stati Uniti. L’intesa, ha spiegato il Presidente, favorisce l’export di carni americane in Europa favorendo i consumatori europei. Un equilibrio, insomma, che accontenterà i due blocchi dell’Atlantico.

Al di là delle trombe di vittoria suonate da Trump, le conseguenze economiche legate alle ostilità commerciali con la Cina si fanno sentire. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la guerra dei dazi aperta dagli Usa causa rischi seri sull’economia globale. E anche sugli stessi Stati Uniti: l’economia americana ha frenato, crescendo meno delle aspettative. Inoltre, le imprese hanno ridotto gli investimenti da quando la guerra commerciale è cominciata.

Sul fronte europeo la situazione non è migliore. Il Dipartimento americano al commercio ha annunciato una stangata su prodotti provenienti dall’Ue dal valore complessivo di 4 miliardi di dollari. Nella black list degli Stati Uniti ci sono anche molte eccellenze italiane, come olio d’oliva, formaggi e vini. La scelta di Washington è una ritorsione per la disputa Boeing-Airbus, i due colossi dell’aerospaziale alla conquista di quote di mercato.

Intanto, le ostilità commerciali con la Cina hanno i primi effetti finanziari. I mercati hanno subito evidenziato la fuga di azioni e asset. Tutte le borse delle principali piazze mondiali hanno assistito a un calo. Piazza Affari a Milano è crollata del 2,27%. Ora si attendono le reazioni di Pechino. E molti si attendono che le autorità cinesi possano svalutare la moneta come misura di controbilanciamento alle scelte Usa sui dazi. E la guerra commerciale a quel punto diventerebbe davvero finanziaria.

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