L’Unione Europea cancella l’evento per celebrare la festa d’Europa in Israele con il ministro Ben Givr. La rappresentanza Ue risponde alla scelta del premier Benjamin Netanyahu di delegare il ministro a partecipare all’iniziativa organizzata per il 9 maggio, data della firma dei trattati che hanno segnato nel 1957 la nascita dell’Europa unita.
Ben Gvir, leader della formazione di estrema destra Otzma Yeoudit, Potere Ebraico, è al centro della battaglia politica israeliana sulla riforma della giustizia. Secondo la delegazione Ue, Ben Givr non corrisponde ai valori a cui si ispira l’Unione Europea. La Rappresentanza tuttavia ha scelto di mantenere “l’evento culturale dell”Europa Day’ per il pubblico israeliano.
Sebbene la scelta europea non abbia al momento incrinato i rapporti con Israele, l’impressione è che la posizione presa verso Gvir sia stata un errore.
Il ruolo istituzionale dell’Europa è quello di rispettare e accettare le scelte di un governo democratico di un grande Paese come Israele. La posizione della rappresentanza Ue può costituire un pericoloso precedente. Rifiuterà l’Ue di incontrare rappresentanti di Stati con valori che non corrispondono a quelli europei? Pensiamo, per esempio, ai tanti Paesi in cui è in vigore la pena di morte o la violazione sistematica dei diritti umani. L’autorevolezza di un’istituzione si costruisce, o si distrugge, anche su queste cose.