La situazione in Yemen è nata da cause interne e poi è diventata una questione regionale. Ora può diventare la polveriera del Golfo.

La guerra civile in corso in Yemen viene rappresentata dai media occidentali come uno scontro tra Arabia Saudita e Iran. E’ una mezza verità. Il conflitto yemenita non è stato originato da dinamiche regionali. E’ nato da cause interne sfociando dopo in una dimensione regionale. I suoi attori principali sono forze interne al Paese sorte a seguito del modello di pace internazionale imposto al Paese. Poi è diventato un pezzo di una guerra regionale più ampia che non riguarda solo lo Yemen.
L’Iran solo di recente ha cominciato a estendere la sua influenza in Yemen. Lo ha fatto potenziando la sua collaborazione con gli Houthi molto di più rispetto al passato. La conseguenza è stata di creare inquietudine all’Arabia Saudita, provocata in più occasioni dagli Houthi. E’ in questo modo che lo Yemen è scivolato in poco tempo in mezzo allo scontro tra due potenze con le implicazioni che possono esserci per tutta la regione.
Con i bombardamenti della coalizione saudita, la situazione in Yemen ora dipende dalle azioni di diversi attori internazionali. Un ampio numero di Paesi sunniti ha aderito alla missione militare contro i ribelli Houthi, sciiti, filo iraniani. L’ultimo in ordine di tempo è stato il Senegal. La logistica e l’intelligence per sostenere le operazioni militari sono arrivate dai Paesi occidentali. L’Arabia Saudita ha promesso di fermare i raid aerei se gli Houthi accettano anch’essi lo stop alle armi in modo da consentire l’arrivo degli aiuti umanitari. E’ la seconda volta nel giro di poco tempo che l’Arabia Saudita annuncia lo stop ai bombardamenti. La prima volta fu un mese fa con l’annuncio del generale saudita di avere concluso le operazioni aeree. L’Iran invece sta giocando la partita del negoziato sul nucleare e la questione yemenita diventa un banco di prova per osservare la sua “affidabilità” nell’assumere impegni. Infine, c’è lo Stato Islamico. I miliziani dell’Isis stanno tentando di accedere a zone del Paese. Hanno rivendicato un attentato circa due mesi fa. Hanno ucciso militari yemeniti la scorsa settimana. Provano in sostanza ad attuare la loro strategia di ingresso a passo felpato e attentati per destabilizzare. Lo Yemen quindi sembra solo all’inizio del suo calvario. E sempre più polveriera regionale pronta a esplodere con conseguenze dalla portata imprevedibile.