John Kerry annuncia il piano B per la Siria se fallisce il cessate il fuoco. Previsto lo smembramento del Paese.

Un piano B per la Siria se il cessate il fuoco stabilito da Usa e Russia non entra in vigore il prossimo 27 febbraio e non si forma nei prossimi mesi un governo di unità nazionale. E’ la sintesi del ragionamento del segretario di Stato Usa John Kerry davanti alla Commissione esteri del Senato statunitense.
E‘ la prima volta che Kerry mette in discussione l’integrità e l’unità del territorio siriano, facendo riferimenti a possibili smembramenti del territorio in Siria. La dichiarazione di Kerry pesa inevitabilmente su chi deve decidere a Washington. Pesa ancora di più sul negoziato in corso a Ginevra che non è affatto finito con l’accordo sul cessate il fuoco, sempre che entri in vigore il 27 febbraio.
Il segretario di stato Usa non è però – e ne lo è mai stato- un sostenitore dell divisione territoriale della Siria. Davanti alla Commissione del Senato Usa non ha fornito molti altri dettagli sul piano B. Come ad esempio se è previsto un maggiore coinvolgimento militare americano in Siria. Sullo smembramento del territorio siriano, Kerry ha precisato che è un’opzione che potrebbe essere inserita in una eventuale proposta di soluzione politica.
Allora perché, si domandano molti, Kerry ha scelto di rendere pubblica la prospettiva di una divisione politica della Siria se fallisce il cessate il fuoco? Il Segretario di Stato Usa conosce bene l’impatto sul negoziato delle dichiarazioni politiche. Forse gioca a far fallire il tavolo negoziale per perseguire altre vie di soluzione alla crisi siriana? Poco probabile. Molto più plausibile che il capo della diplomazia Usa utilizzi la prospettiva di un impegno Usa a dividere il territorio siriano come “pistola fumante” puntata sui negoziatori per il buon esito del percorso diplomatico avviato. Il primo che si alza dal tavolo e lascia la trattativa, sembra dire Kerry, è perduto. Non ci sarà più un impegno Usa a mantenere l’integrità territoriale della Siria: quindi stare al tavolo e trovare le soluzioni politiche.
dal momento che l’area settentrionale é tenuta saldamente dagli Alaoti tendenzialmente laici e quella meridionale dai Sunniti integralisti religiosi, mi sembra che la divisione sia quasi logica. Una volta tanto Kerry pare aver capito qualcosa del Medio Oriente.