La visita di Papa Francesco a Mosul e in altre città dell’Iraq potrebbe essere a rischio a causa della pandemia. Intanto, l’intelligence italiana è arrivata nell’ex roccaforte dell’Isis per valutare la sicurezza.
Papa Francesco sarà in visita a Mosul, Iraq, dal 5 all’8 marzo 2021. La visita del pontefice è storica perché sarà il primo Papa a mettere piede nella terra di Abramo. Ci provò Karol Wojtyla nel 1999 quando decise di aprire il Giubileo proprio in Iraq. Tutto fallì perché Saddam Hussein chiese il rinvio di quel pellegrinaggio e la trattativa si fermò. Bergoglio visiterà non solo Mosul, ma anche Ur, Erbil, Baghdad e Qaraqosh nel governatorato di Ninive. Mosul è stata fino al 2016 la capitale dello Stato Islamico (insieme a Raqqa in Siria). L’esercito iracheno, supportato dalla coalizione internazionale anti-Isis, lanciò nell’ottobre 2016 una grande offensiva militare per la liberazione della città. Mosul è la seconda città più grande dell’Iraq dopo Baghdad. Si trova a 250 miglia a nord della capitale irachena ed è qui che l’allora leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, si autoproclamò Califfo dello Stato Islamico nel 2014. Inevitabile, in questo contesto, che il viaggio debba avvenire nella massima sicurezza. Secondo una fonte del governatorato di Ninive, in cui si trova Mosul, e riportata dall’Agenzia Nova, una delegazione dell’intelligence italiana è arrivata nella città irachena per fare le valutazioni sulla sicurezza e sui luoghi che saranno visitati dal Papa. Gli 007 italiani sono stati accompagnati dal personale della sicurezza irachena. Intanto, Papa Francesco ha rilasciato un’intervista al Tg5 dove ha spiegato che la sua missione in terra di Abramo potrebbe essere a rischio a causa della situazione epidemiologica.