E’ tra i più sviluppati del continente e punto di riferimento storico per molti movimenti africani. Ecco una breve storia del Ghana.
Il Ghana è la 5° economia del continente africano dopo Nigeria, Sudafrica, Etiopia e Kenya. La sua forza si basa sull’esportazione di tre commodities: cacao, oro e petrolio. Con una stabilità politica che ha resistito nel tempo, è il Paese più aperto e democratico dell’Africa. I rischi sono molto contenuti e si apre alle possibilità di investimento. Due i partiti sulla scena politica: il New Patriottic Party e il National Democratic Congress.
Nel 1956 il Ghana diventa uno Stato libero ed è il primo in Africa a ottenere l’indipendenza. La Costa d’Oro, è questo il nome del Paese finché è una colonia britannica, decide di cambiare nome in Ghana. Il riferimento è a un regno prestigioso che ha dominato l’Africa occidentale tra il terzo e l’ottavo secolo dopo Cristo. Il territorio del nuovo Stato in realtà non coincide con quello del vecchio regno, Rispetto a quest’ultimo, il Ghana attuale si trova molto più a sud e a est.
Il presidente del nuovo Stato è Kwame Nkrumah. La sua decisione di dare al Paese il nome Ghana suscita entusiasmo in molti strati della popolazione africana. Il Paese diventa un punto di riferimento per i movimenti di liberazione in tutto il continente.
Il vecchio impero del Ghana
Le origini del vecchio impero non sono molto chiare. Le prime notizie risalgono al terzo secolo dopo Cristo quando una coalizione di tribù e di regni dà vita a un impero. Sono tutte stanziate lungo il fiume Niger. Non ha contatti o rapporti con le popolazioni del deserto del nord (i berberi) e quelle dell’est (arabi).
Il primo nome con cui è conosciuto è quello di regno dei Bafuri. Attorno all’ottavo secolo alcuni autori arabi, come precisava Romain Rainero nella sua Storia dell’Africa, lo chiamano regno del Ghana. In questo arco temporale, dal terzo all’ottavo secolo, avvengono vicende importanti che modificano i rapporti tra le popolazioni. In particolare è la comparsa del cammello a portare cambiamenti. Grazie a esso alcune popolazioni nomadi bianche, i berberi, riescono spostarsi rapidamente e a moltiplicare i contatti, intensificando i commerci.
Intorno all’anno 647 le forze armate musulmane occupano la zona della Libia e tutto il nord Africa. E’ la decadenza dei berberi. Tuttavia, le armate arabe sono più interessate all’Europa che all’entroterra africano. Le città d’Europa sono più appetibili dei luoghi distanti e con natura avversa del sud. Questo risparmia al Ghana per due secoli di non fronteggiare l’aggressione araba.
L’indipendenza del Ghana
Il breve excursus storico ci fa comprendere le origini di uno Stato che rappresenta un pezzo importante della storia africana contemporanea. I primi colonizzatori europei arrivano nel Paese intorno al XV secolo, mentre la dominazione britannica getta le sue radici alla fine del XIX secolo. E’ stato uno degli Stati al centro della tratta degli schiavi portati negli Stati Uniti d’America.
La storia del Ghana attuale ha il suo embrione nella Conferenza di Bandung che nel 1955 apre la strada alla decolonizzazione di decine di ex-colonie. La Costa d’Oro arriva in Indonesia con una proclamazione di autonomia della colonia che il suo più importante capo nazionalista, Nkrumah, ha ottenuto l’1 gennaio 1951. Guida il partito della Convenzione del Popolo e ben presto, dopo successi elettorali ripetuti e un atteggiamento diplomatico prudente verso la Gran Bretagna, riesce l’11 maggio 1956 a ottenere dal governo britannico l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth. Da qui nasce un percorso che porta all’approvazione della Carta Costituzionale, al cambiamento del nome in Ghana e la firma a Accra da parte di Elisabetta II dell’atto di indipendenza. E’ il 6 marzo 1957 e l’Africa assiste al primo vero mutamento della carta geografica del continente.