In questo post scrivevo che la guerra in Ucraina non ha toccato i gasdotti. Gli eventi di questi giorni dimostrano il contrario, oppure, se vogliamo, confermano che l’energia è uno strumento di guerra. Non si tocca quando serve, si fa saltare per aria quando diventa utile.
Le arterie energetiche Nord Stream e Nord Stream 2 (non ancora in funzione) sono state utilizzate a fini bellici. Non è ancora chiaro chi sia l’autore del “danno irreparabile”, come dicono i danesi, alle pipeline che portano gas dalla Russia all’Europa. Gli Usa hanno definito ridicole le accuse di essere dietro l’attacco. La procura russa ha aperto un’inchiesta. La Danimarca rileva il danno ambientale. Copenaghen ha denunciato che il metano fuoriuscito nelle acque del Baltico ha un effetto dannoso sul clima equivalente a un terzo dell’impatto negativo della Danimarca in un anno. Entro la fine della settimana il gas dovrebbe finire di uscire in mare.