Netanyahu unisce i palestinesi

Come il premier israeliano ha unito i gruppi rivali della Palestina, Hamas e al-Fatah. Firmato al Cairo l’accordo di riconciliazione.

Il 12 ottobre 2017 sarà ricordato come un giorno storico per i palestinesi. I due gruppi rivali della Palestina, Hamas e al-Fatah, hanno firmato al Cairo un accordo di unità.

Grazie alla mediazione dell’Egitto, Hamas e al-Fatah hanno stabilito di collaborare nella gestione del governo dell’Autorità Palestinese. Hamas governa da dieci anni nella striscia di Gaza, mentre al-Fatah è il movimento storico che “amministra” i territori palestinesi, sul fianco nord-orientale di Israele.

La frattura definitiva tra Hamas e al-Fatah si è consumata un decennio fa. Anche se le origini di quella divisione hanno origine molto più indietro. La causa di fondo fu la posizione rispetto a Israele sulla road map e i contenuti del processo di pace, e sulle relazioni con Tel Aviv nella formazione del futuro Stato Palestinese.

Israele fu quindi l’elemento di divisione dentro il mondo politico-sociale palestinese. Ora, Israele ha dato, forse inconsapevolmente, la spinta per l’unità dei palestinesi. E l’artefice è stato il primo ministro Benjamin Netanyahu. Certo non l’unica causa, ma comunque un fattore determinante.

La politica del premier israeliano, dopo essere stato rieletto nel 2015, si è concentrata sul garantirsi e assicurarsi il consenso della destra estremista, che sta con lui al governo. Per fare questo, Netanyahu ha proseguito la politica devastante delle edificazioni per i coloni israeliani nei territori occupati. Una scelta che ha fatto sospettare ai palestinesi l’esistenza di una strategia volta a appropriarsi di tutte le terre inizialmente attribuite al futuro, e mai nato, Stato Palestinese.

Se la politica degli insediamenti abitativi dei coloni israeliani continua, hanno pensato a Ramallah e a Gaza, allora a breve scomparirà ogni speranza di avere uno Stato Palestinese.

Ecco quindi perché al-Fatah e Hamas hanno messo da parte i loro screzi diplomatici e hanno accettato il consiglio e la spinta egiziana all’unità e riconciliazione. L’unità fa la forza, e Hamas e al-Fatah ci provano a far finta di essere uniti.

Un matrimonio di convenienza stimolato ancora di più dal rinato asse tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu.

La nuova special relationship tra Washington e Gerusalemme non piace ai palestinesi. Ancora meno dopo l’uscita in tandem dall’Unesco di Stati Uniti e Israele che contestano la scelta dell’Organizzazione internazionale di accogliere come membro la Palestina, riconoscendogli di fatto uno status di Stato sovrano e indipendente.

L’unità di Hamas e al-Fatah non sarà facile da mantenere. Non c’è mai stato un amore viscerale tra i due gruppi. Un’alleanza molto in bilico. Che dipenderà a sua volta dal comportamento di Israele. In sostanza, Israele dà, Israele toglie.

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