Hamas è sempre più orientato a accettare la proposta egiziana di una tregua, mentre Benjamin Netanyahu conferma che Israele lancerà l’operazione su Rafah. I negoziati per un cessate il fuoco a Gaza proseguono al Cairo nonostante le dichiarazione del premier israeliano che potrebbero pesare sulla valutazione di Hamas di accogliere o meno la proposta dell’Egitto.
Cosa ha proposto l’Egitto
Al Cairo, il governo egiziano si è fatto promotore e mediatore di negoziati per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza. La proposta è di una tregua di dieci settimane in cambio della liberazione di 33 ostaggi israeliani. Israele ha fatto sapere di essere disponibile a rilasciare 900 prigionieri palestinesi nel caso siano liberati tra i 20 e i 30 ostaggi israeliani. Hamas ha dichiarato la proposta egiziana la migliore fatta finora negli ultimi mesi.
Il ruolo saudita
L’Arabia Saudita svolge un ruolo strategico sul negoziato. A Riad è in corso un vertice dei leader europei e statunitensi per discutere la crisi mediorientale. Partecipa anche il Ministro degli esteri italiano Antonio Tajani. La tregua e il rilancio del negoziato passano dall’Arabia Saudita. Israeliani e sauditi avevano avviato un percorso di avvicinamento prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Riad è per Israele la monarchia del Golfo che può controbilanciare l’Iran. Le relazioni tra Teheran e Riad non sono mai state idilliache. Tel Aviv ha tutto l’interesse a isolare il regime degli Ayatollah. E questo può avvenire soprattutto se l’Arabia Saudita mantiene le distanze dall’Iran. Affinché questo succeda, Israele deve mantenere buone il più possibile le relazioni con la monarchia saudita. Per questo Netanyahu e il suo governo guardano con particolare attenzione a Riad. Anzi, hanno tutto l’interesse a assecondare i sauditi.
Netanyahu: mandato o non mandato di cattura
Mentre si discute di negoziato con Hamas, l’attenzione internazionale è sul probabile mandato di cattura internazionale in arrivo per Benjamin Netanyahu. Se la Corte Internazionale di Giustizia emanasse adesso il mandato, il governo di Israele potrebbe mandare al diavolo tutto il lavoro fatto finora per raggiungere una tregua e avviare i negoziati. Con Vladimir Putin è stato fatto un errore simile. Il mandato di cattura verso il leader russo ha peggiorato le cose, chiudendo la porta a ogni possibilità di negoziato.
Le condizioni di accordo di Hamas
Il movimento palestinese di Hamas ha annunciato di essere pronto a un accordo con Israele se l’esercito non riprende i combattimenti nella striscia di Gaza. Tre gli obiettivi di Hamas: fine della guerra; ritiro israeliano; ripristino della Striscia di Gaza. Anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha fatto un appello a israeliani e Hamas a trovare un accordo.