Il leader dell’opposizione politica a Putin assassinato a Mosca aveva rilasciato un’intervista al sito russo Sobesednik il 10 febbraio scorso. Nemstov dice: “Temo che Putin mi ucciderà. Lui è quello che ha scatenato la guerra in Ucraina. Non mi può più sopportare”. A riportarlo è l’inglese The Indipendent, che racconta delle minacce via internet ricevute da Nemstov e raccolte ai suoi amici i quali descrivono lo stato d’animo preoccupato del politico russo.
Nemstov, 55 anni, è stato ucciso con quattro colpi alla schiena da un uomo fuggito in macchina dopo aver cenato in un ristorante della Piazza Rossa insieme a una donna ucraina.
Intanto, gli ufficiali russi che indagano sulla sua morte hanno dichiarato che dietro il suo assassinio ci sarebbe la mano degli estremisti islamici. Ma la Commissione d’Inchiesta istituita per investigare sulla sua morte, creata da Putin e con a capo lo stesso Putin, elenca altre possibili ipotesi come i tentativi di destabilizzare la Russia.
Qualche ora prima di essere ucciso, Nemstov aveva rilasciato un’intervista nella quale definiva le politiche del presidente russo come “folli e aggressive” e aveva promosso una marcia antigovernativa per marzo.. Inoltre, stava lavorando a un rapporto che provava il coinvolgimento diretto della Russia tra i separatisti dell’est Ucraina. Mosca ha sempre negato le accuse di dare un sostegno e armi sofisticate ai ribelli filo russi in Ucraina. Putin ha comunque condannato l’assassinio di Nemstov e, attraverso il suo portavoce lo ha definito una “possibile provocazione” fatta proprio alla vigilia della manifestazione di marzo. Manifestazioni di solidarietà sono arrivate dai leader di tutto il mondo.