I Paesi dell’area baltica hanno paura del possibile espansionismo russo. Prove di guerra in Estonia anche con truppe anglo-americane. E la Lituania distribuisce un opuscolo su come comportarsi in caso di invasione

Vladimir Putin spiegò, un anno fa, che la paura dell’allargamento a est della Nato convinse il Cremlino ad annettere la Crimea alla Russia, strappandola all’Ucraina. A loro volta gli Stati Uniti, per placare la paura dell’espansionismo russo dei loro alleati baltici, provano i propri carri armati nella campagna estone spingendosi fino a 65 miglia dai confini russi.
L’Estonia in questi giorni sta facendo la più grande esercitazione militare dalla fine della Guerra Fredda. E non è la sola perché gli altri vicini della Russia stanno prendendo misure per evitare di subire lo stesso destino dell’Ucraina. Così, nelle scorse settimane ci sono state esercitazioni militari, o prove di guerra, in Polonia, Lituania, Georgia e nel Mar Baltico.
La presenza delle truppe americane nella campagna estone non è una sorpresa per i russi. Al Cremlino sanno bene che l’indomani dell’annessione alla Russia della penisola di Crimea, la Nato annunciò l’impiego di truppe a rotazione nelle basi militari di Polonia e Paesi Baltici (Lettonia, Estonia e Lituania).
L’esercitazione estone ha coinvolto 13 mila militari. Se consideriamo che l’Estonia è un Paese di 1 milione e mezzo di abitanti si comprende quale impatto può avere avuto sulla società estone l’imponente esercitazione. I riservisti sono stati richiamati e hanno abbandonato i loro posti di lavoro. E’ stata utilizzata una parte estesa del territorio con la gente delle campagne che ha dovuto mettere a disposizione i propri cortili e fattorie per consentire le operazioni. All’operazione ha partecipato un contingente americano e uno inglese. Che hanno giocato a fare gli aggressori con carri armati.
Secondo il Washington Post il governo dell’Estonia è molto nervoso soprattutto per la città di Narva, abitata all’80% da russi e vicina al confine russo dal quale la separa il fiume omonimo.
Il nervosismo è diffuso anche tra gli altri Paesi dell’Europa orientale. La Lituania teme la minaccia dei “piccoli uomini verdi”. Sono le forze speciali russe che hanno gestito l’operazione di annessione della Crimea sorprendendo l’Ucraina. Il governo lituano ha diffuso una guida ai suoi cittadini per spiegare cosa fare in caso di invasione. Anche la Polonia sta cercando di formare i suoi abitanti nel caso di aggressione.
Artis Pabriks è l’ex ministro della difesa lituano. Oggi è un deputato nel Parlamento Europeo: “I baltici assomigliano agli abitanti di Berlino ovest durante la Guerra Fredda. Impossibile difenderli da qualsiasi aggressore. Quella russa è quindi una minaccia esistenziale”.
Anche la Lituania é abitata in buona parte da russi in virtù delle pulizie etniche sempre operate dal regime sovietico che, annettendo un’area, tendeva a svuotarla dei propri abitanti per immettervi popolazione di lingua e cultura, politica specialmente, sovietica.