Un’indagine di uno studio di ricerca di Washington mette in luce che la metà di cittadini italiani, francesi e tedeschi non condivide il principio Nato di azioni militari se un Paese membro viene attaccato.

In Italia, Francia e Germania almeno la metà delle persone ritiene che i loro paesi non dovrebbero intervenire militarmente per difendere uno Stato della Nato attaccato dalla Russia. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dal prestigioso Pew Research Center di Washington. Lo studio si basa su un campione di interviste condotte in 10 Stati.
L’inchiesta sembra mandare un messaggio chiaro ai Paesi Baltici (Lituania, Estonia e Lettonia) che temono di diventare obiettivi di quella tattica di guerra che la Russia ha messo in atto nell’Ucraina dell’est.
Il direttore dell’Istituto, Bruce Stokes, ha commentato i dati evidenziando come Francia, Germania e Italia siano poco inclini a difendere altri alleati della Nato. Una valutazione che, a dire il vero, mette anche in discussione l’identità della stessa Alleanza Atlantica. Al contrario, americani e canadesi sono quelli più convinti che i loro governi debbano intervenire a difesa di un Paese membro della Nato. Dicono la stessa cosa più della metà di inglesi, spagnoli e polacchi. Secondo il rapporto, tutti gli intervistati sono però convinti che in caso di minaccia gli Stati Uniti interverranno in loro difesa.
Tra gli intervistati i più preoccupati dalla Russia sono i polacchi. Almeno il 70% dice che la Russia è la minaccia militare più pericolosa.
Approfondisci:
Survey Points to Challenges NATO Faces Over Russia (dal New York Times)